Lavoratori precari del 118: presidio permanente in Regione
Gli ormai ex dipendenti protestano contro il licenziamento e chiedono serie garanzie occupazionali. Il sostegno dell'Usb
I 91 lavoratori precari impegnati nel servizio 118 in qualità di autisti/soccorritori, in convenzione con l'Ares, sono stati licenziati da Croce Rossa Italiana ricevendo, a sorpresa, una lettera che annunciava la fine del rapporto di lavoro. Per questo hanno deciso di fare le barricate presidiando la sede della Regione Lazio in via Rosa Raimondi Garibaldi.
In precedenza vi sono state occasioni e incontri di confronto sia con il direttore generale dell'Ares sia con l'assessorato regionale alla salute ma, afferma in una nota l'Usb (Unione sindacale di base), “si sono registrati soltanto impegni verbali e non formali e ufficiali in merito alla loro continuità lavorativa, tant'è che a oggi sono disoccupati a tutti gli effetti”.
“Sosteniamo la giusta lotta dei lavoratori condannando l'atteggiamento di CRI che li ha licenziati bruscamente senza garanzie e prospettive. Al contempo ostacoleremo qualsiasi tentativo di assoggettare il servizio pubblico di emergenza a logiche privatistiche, subordinando ai tagli la qualità del servizio”, conclude l'Usb. Con 91 autisti/soccorritori in meno – denunciano i sindacati - anche il servizio di soccorso alla cittadinanza è a rischio.