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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Gruppo Marilab: "Da Settembre nostre tariffe simili a ticket ospedalieri"

Direttore Sanitario: "Ecco cosa intendiamo noi per medicina sociale"

Ormai è un dato di fatto: la medicina convenzionata, a basso costo, oppure gratuita, è sempre meno accessibile. E mentre la richiesta di prestazione sanitaria non diminuisce, l’esigenza di risparmiare per i cittadini resta. In un momento di crisi economica come questo, in cui il Servizio Sanitario Nazionale taglia sempre di più le risorse, quello di cui c’è bisogno è una medicina che diventi sempre più ‘sociale’. Questo l’ha capito il Gruppo Marilab, che da settembre sarà ancora più vicino ai suoi clienti. Per saperne di più la Dire ha intervistato il suo direttore sanitario, Luca Marino.

La crisi ha colpito duramente le famiglie e la sanità non fa eccezione. Il Gruppo Marilab ha deciso di andargli incontro… in che modo?

“I cittadini hanno sempre bisogno di salvaguardare la propria salute, anche in un momento di crisi economica come questo, in cui si ritrovano ad affrontare non pochi problemi. Il Gruppo Marilab ha deciso così di offrire ai propri clienti una sanità a prezzi più convenienti e competitivi, in modo da non precludere loro la possibilità di fare prevenzione”.

Cosa cambierà esattamente? Quali saranno le novità più importanti?

“Da settembre offriremo ai nostri clienti la possibilità di effettuare esami diagnostici e visite specialistiche praticamente alle stesse condizioni economiche di quelle offerte dalle strutture pubbliche, ma con dei vantaggi rilevanti per il paziente. Da un punto di vista economico, infatti, le tariffe saranno molto vicine ai ticket ospedalieri mentre, per quanto riguarda il servizio, la situazione è diversa perché, come molti sanno, nella nostra regione le liste d’attesa, per la maggior parte degli accertamenti diagnostici, superano in molti casi i 6 mesi. Rivolgendosi invece al Gruppo Marilab si potrà avere una prestazione, come per esempio un’ecografia o una visita cardiologica, praticamente senza lista d’attesa, prendendo un appuntamento a distanza di una settimana e pagando una tariffa paragonabile a quella del ticket ospedaliero”.

Parliamo di costi e liste d’attesa: perché un paziente dovrebbe rivolgersi a voi?

“Oggi il cittadino ha davanti a sé solo due possibilità: quella di rivolgersi alla medicina pubblica, a prezzi sicuramente vantaggiosi ma con liste d’attesa lunghissime e difficoltà di accesso, oppure di optare per l’offerta puramente privata, con tariffe non proprio accessibili a tutti. E proprio in questo contesto si inserisce il Gruppo Marilab che, mantenendo una qualità di servizio elevata (dunque facilità di accesso, poca attesa e servizio qualificato), riesce ad offrire all’utente una terza e vantaggiosa opzione”.

Quanto alle soluzioni organizzative… come farete ad abbassare i costi delle prestazioni senza inficiare la professionalità?

“È da lungo tempo che lavoriamo al nostro progetto di ‘medicina sociale’. E finalmente, dopo aver adottato tutta una serie di soluzioni, siamo riusciti a metterlo in campo…”.

In che modo?

“Intanto le dimensioni del nostro Gruppo sono importanti: ad oggi abbiamo 7 strutture sanitarie, di cui 4 poliambulatori completamenti attrezzati, e oltre 100 dipendenti. Inoltre, la nostra organizzazione a livello centralizzato ha generato delle economie di scala che permettono di ridurre l’incidenza dei costi generali su ciascuna prestazione. Tornando poi al nostro progetto di ‘medicina sociale’, ci tengo a sottolineare che questo prevede il mantenimento di uno standard qualitativo sempre di alto livello: non è infatti assolutamente contemplato, nel contenimento dei costi, un abbassamento del livello di professionalità dei medici e dei loro collaboratori”.

Per il futuro la sanità avrà sempre più bisogno di una riorganizzazione… Quali sono le sue proposte?

“Come è successo negli ultimi dieci anni in altri settori, anche in quello della sanità si sta andando sempre di più verso la crescita dimensionale delle aziende attraverso l’accorpamento di più imprese sotto un’unica gestione. Questo naturalmente va a vantaggio dell’utenza, dal momento che una più intensa competizione e una maggiore crescita delle imprese fa sì che i costi si abbassino, mantenendo comunque la qualità sempre ad un buon livello. Ma arrivo al dunque: quello che io vedo per il futuro della sanità è una maggiore crescita organizzativa, imprenditoriale e professionale delle imprese che offrono il servizio, che magari provengono da una realtà che inizialmente era più piccola e legata al singolo professionista, mentre oggi stanno entrando in una dimensione più industriale ma ugualmente professionale. Non dimentichiamoci, infatti, che parliamo di salute e che non dobbiamo fare catene di montaggio, quanto piuttosto scegliere professionisti qualificati in grado di offrire prestazioni all’altezza delle aspettative del cittadino. Il secondo punto è il seguente: a causa delle sempre minori risorse messe a disposizione dal Fondo Sanitario Nazionale, che ha determinato quei tagli ai quali da diversi anni stiamo assistendo, i cittadini stanno andando sempre più verso una sanità pagata di tasca propria: la cosiddetta spesa ‘out-of-pocket’ dei cittadini italiani nel 2013 ha superato i 2 miliardi di euro e questo vuol dire che c’è una grossa parte di sanità che i cittadini, nonostante l’esistenza del Sistema Sanitario Nazionale, sono costretti a pagare di tasca propria. Di conseguenza, ciò determina il fatto che le imprese come la nostra debbano organizzarsi per offrire servizi di buona qualità a prezzi sostenibili”.

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