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Economia Fiumicino

Da mesi senza stipendio, protestano i lavoratori Tpl del comune di Fiumicino

Un debito della Trotta Bus con l’Agenzia delle entrate rende la situazione ancora più difficile

Stipendi non pagati, buoni pasti non erogati e debiti con l’Agenzia delle Entrate. Una vera e propria tempesta perfetta si sta abbattendo sugli operatori della società Trotta Bus, azienda che dal 2020 gestisce il trasporto pubblico locale di Fiumicino. I lavoratori che effettuano il servizio scuolabus e Tpl nel comune di Roma, quelli dello scuolabus del comune di Fiumicino della società Fratarcangeli, e quelli che operano sempre a Fiumicino per la Trotta Bus, si sono ritrovati, nella giornata di giovedì 28 luglio, davanti alla sede del comune tirrenico. Tutti i manifestanti avevano in comune una cosa: l’assenza delle retribuzioni.

Lavoratori ricevuti in aula

La situazione dei lavoratori di Trotta Bus è drammatica. Le persone coinvolte sono 600 a livello nazionale e 150 tra Roma e Fiumicino, mancano le retribuzioni di giugno e la quattordicesima, oltre ai buoni pasto fermi ad aprile. Al fianco dei lavoratori c’era, tra gli altri, il sindacato Usb, che ha ottenuto un confronto con il sindaco ed i consiglieri di Fiumicino. Lavoratori e sindacalisti sono stati accolti in aula per essere ascoltati. “Nel nostro intervento abbiamo descritto la tragica situazione che stanno vivendo i lavoratori e le loro famiglie per i mancati pagamenti degli stipendi – ha scritto in una nota l’Usb - sostenendo che esternalizzare i servizi essenziali non conviene ai lavoratori, all’utenza e alle amministrazioni comunali, perché le aziende private non danno garanzie”.

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Il problema principale è quello legato al debito, di circa 4 milioni e 700 mila euro, che la Trotta Bus ha contratto con l’Agenzia delle Entrate. Questa situazione, infatti, non permette alla stazione appaltante, quindi il comune di Fiumicino, di subentrare in solido nel pagamento degli stipendi. Secondo l’articolo 30 del codice degli appalti, infatti, se la società appaltatrice non corrisponde i salari tocca a quella appaltante pagare i lavoratori. Una regola che non vale, però, in questo caso. L’Agenzia delle Entrate ha già fatto sapere che ogni pagamento comunale alla società Trotta Bus verrà bloccato e girato per appianare i debiti.

Il problema del debito

A rimetterci, per una regola giusta nel principio ma poi sbagliata nell’applicazione, sono i lavoratori. Il sindaco Montino, infatti, ha detto che sarebbe ben disposto a pagare gli stipendi ma, per ora, non è possibile farlo perché l’Agenzia delle Entrate viene prima di tutto e tutti.  Per risolvere la questione, il sindaco ha spiegato che si sta muovendo in più direzioni. Intanto sta chiedendo all’Agenzia di rateizzare alla società il debito per poter intervenire con l’art. 30 nei confronti dei lavoratori. Montino sta poi chiedendo sempre all’Agenzia la fattibilità dell’art.30 per non andare in conflitto con i crediti delle entrate: in pratica vorrebbe pagare gli stipendi con i fondi comunali ma prima deve assicurarsi che questi soldi non vadano invece all’Agenzia. Infine, vuole chiedere un tavolo al ministero dei Trasporti per affrontare nel più breve tempo possibile la questione, visto che la Società Trotta Bus opera a livello nazionale.

I lavoratori, dopo questi chiarimenti, hanno deciso di mantenere lo stato di agitazione e saranno davanti al ministero dei trasporti in sit-in quando si terrà l’incontro con i comuni coinvolti dalla società Trotta. Se ”non si arriverà a una soluzione ci sarà un autunno molto caldo” ha fatto sapere, in una nota, l’Usb. Per il sindacato la vera soluzione è internalizzare i servizi essenziali, “le società private non danno qualità e migliorie nei servizi, anzi sono causa di ritardi negli stipendi e della mancanza del rispetto dei diritti. Ci sono continui disagi a discapito di utenti e degli stessi lavoratori”.

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