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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Fatturato stabile, ma meno investimenti: la Camera di Commercio di Roma fa il punto sulle aziende romane

Secondo un'indagine della Camera di Commercio di Roma le società della Capitale e provincia nel 2023 sono meno improntate negli investimenti ma mantengono un fatturato stabile

Il 2023 si sta dimostrando un anno importante per le aziende di Roma e provincia, con il quadro della situazione in fase di consolidamento secondo i dati della Camera di Commercio. 

Il periodo non è facile causa guerra e inflazione elevata ma secondo un’indagine di ricerca della Camera di Commercio di Roma le società della Capitale reggono l’urto e si mostrano resilienti. Emergono riscontri positivi per quanto riguarda il fatturato in crescita o stabile, così come il numero di dipendenti al fronte di costi più elevati (e conseguenti aumenti di prezzi). Dati negativi sul piano degli investimenti in cui c’è stato un calo. 

Nel dettaglio

Nel dettaglio il dato che emerge dalla ricerca è che il fatturato in questo inizio di 2023 resta stabile o in aumento rispetto al 2022. Infatti 6 imprese su 10 (56,9%) presentano un fatturato in aumento o stabile. Per quanto riguarda il numero di dipendenti è stabile nell’80,4% delle imprese romane, solo il 9,3% di aziende ha registrato un aumento mentre il 10,2% li ha ridotti.

In tutto questo sono in crescita i prezzi dei beni energetici con due imprese romane su tre che hanno aumentato i prezzi. Rilevante il dato sugli investimenti. Quasi 6 imprese su 10 hanno rinunciato a progetti di investimento a causa dell’aumento dei costi di finanziamento, e per quasi due imprese su tre l’accesso al credito rappresenterà un problema nel corso dell’anno.

Il commento 

Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio sottolinea il non demordere delle società capitoline: “L’aspetto del fatturato nel breve periodo è un buon segnale e significa che i prodotti made in Rome sono ancora validi sul mercato. Preoccupa molto, invece, la riduzione degli investimenti a causa dell’aumento del costo del credito e soprattutto le difficoltà a ricorrervi”. Tagliavanti su questo punto chiede un lavoro delle istituzioni per venire incontro al tessuto imprenditoriale in modo da agevolare l’abbassamento dei tassi e il ricorso al credito stesso.

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