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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Agricoltura in crisi, l'azienda romana che aumenta il prezzo del latte pagato agli allevatori

Lorenzoni (Latte Sano): “L’obiettivo è preservare volumi produttivi degli allevamenti, garantendo la sopravvivenza della filiera del latte fresco locale”

La promessa di rivedere il prezzo del latte pagato agli allevatori è stata mantenuta. Fattoria Latte sano ha comunicato l’aumento del prezzo del latte che consente ai produttori di arrivare, nei mesi di luglio ed agosto, anche  grazie all’integrazione del “premio fedeltà e stabilità”, fino a 0.57 centesimi di euro/litro.  Alla somma poi si aggiungono anche i premi qualità, a condizione che siano mantenuti i volumi che i singoli soci conferiscono alle cooperative consentendo a queste ultime di mantenere fede agli impegni di fornitura assunti con la Fattoria Latte Sano.  

Il costante confronto

E’ questo lo spirito che ha portato “Ariete Fattoria Latte Sano”, prima centrale del latte fresco in Italia con una quota di mercato pari allo 5,5% in Italia e 27% nel Lazio, a raggiungere un accordo con le principali Cooperative di Raccolta Latte del Lazio, mantenendo comunque un tavolo continuo di confronto anche per i prossimi mesi, in virtù della grande incertezza che sta caratterizzando il mercato del latte.  

L'aumento della materia prima

L’aumento del prezzo del latte pagato “alla stalla” è quindi finalizzato ad avere ripercussioni positive su tutta la filiera produttiva della regione. L’incremento è infatti stato stimato del 19%, rispetto al mese di giugno, e complessivamente da inizio anno di oltre il 46%. Un trend in crescita che, Fattoria Latte Sano, sottolinea essere “un aumento tra i più alti nel panorama italiano”.

La crisi del settore

“Stiamo attraversando una vera tempesta di proporzioni mai viste nel nostro settore– ha dichiarato Marco Lorenzoni, presidente di Ariete Fattoria Latte Sano - ma solo compattando la filiera possiamo impedire che chiudano le stalle, perdendo così un patrimonio importante per il territorio.   In questo periodo - ha aggiunto Lorenzoni - stiamo affrontando importanti difficoltà collegate ad una serie di aumenti che si sono presentati tutti insieme con gli allevatori che devono fronteggiare i costi dei mangimi e concimi”.

I volumi produttivi da mantenere inalterati

Non solo. La filiera, oltre che dall’incremento dei costi per nutrire gli animali, deve far fronte anche ad altri incrementi. All’aumento del costo del latte, cresciuto del 46%, l’impresa che si occupa della trasformazione della materia prima, deve “ fronteggiare gli aggravi energetici, l’incremento dei costi del confezionamento e del trasporto.  La risposta – ha sottolineato Lorenzoni - deve essere quella di fare squadra con gli allevatori. L’obiettivo, con le risorse messe in campo e gli sforzi fatti sino ad ora, è quello di mantenere inalterati i volumi produttivi degli allevamenti, garantendo la sopravvivenza della filiera del latte fresco locale”.
 

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