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Economia

Agromafie, a Roma l'attenzione di Coldiretti è sulle mense scolastiche

Eurispes, Coldiretti e l'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura hanno presentato il rapporto sulle Agromafie. Coldiretti: "Preoccupati per le mense: meglio puntare sul kmzero"

Combattere l’infiltrazione delle mafie nel settore agroalimentare, significa innanzitutto conoscere il fenomeno. Utile, al riguardo, il rapporto che Eurispes, Coldiretti e l’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura hanno presentato. Il primo dato che emerge è quello d' un fenomeno in grado di proddurre un fatturato importante che, su scala nazionale, si attesta intorno ai 22 miliardi di euro.  E’ stata stilata anche una graduatoria sulle province italiane dove il fenomeno è più radicato. La maglia nera spetta a Reggio Calabria, mentre la provincia meno permeata risulta essere Trento. Roma si piazza in una posizione interlocutoria. Settantaquattresima su centosette province. Ma si può e si deve fare meglio.

GLI APPETITI CRIMINALI - “La capitale e le campagne romane scatenano sempre più spesso – commenta David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio – gli appetiti dei clan criminali che puntano al controllo di tutto ciò che produce profitto, dalle filiere agroalimentari ai mercati rionali, dalla produzione, trasporto e commercializzazione di tutti i beni alimentari, dalla frutta agli ortaggi, dalle carni alle mozzarelle. Le mafie sono così evolute che oggi si sono organizzate per reinvestire i capitali sporchi in attività pulite, soprattutto nel settore della ristorazione, come testimoniato dal sequestro, a maggio del 2016, di bar, ristoranti e pizzerie del centro di Roma, per un valore di 80 milioni di euro, beni riconducibili ad alcuni imprenditori ritenuti coinvolti in traffici gestiti dalla camorra”. 

PUNTARE SUL KMZERO - L'attenzione di Coldiretti si focalizza sulle mense scolastiche e sulla ristorazione pubblica e privata.  “È il settore del vasto pianeta agroalimentare più delicato, se non altro perché – spiega Granieri – riguarda direttamente la salute pubblica e in particolare quella dei bambini. Abbiamo proposto le mense a chilometro zero, quelle dove i pasti siano realizzati con i prodotti provenienti dalle campagne romane e laziali per garantire i massimi standard di sicurezza alimentare. In attesa di risposte – conclude Granieri - non possiamo far altro che ripetere la nostra sollecitazione a potenziare il sistema dei controlli sulle mense per una verifica sempre più puntuale sulla qualità e sulla sicurezza degli ingredienti e dei cibi serviti nelle mense romane e laziali”.  C'è spazio per una buona notizia.  “Sono in dirittura di arrivo – ha fatto sapere Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione – i bandi tipo per abolire, nell’aggiudicazione degli appalti per le mense, il massimo ribasso e premiare invece il valore aggiunto della filiera corta”.  

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