Enjoy cambia appalto per pulizia e rifornimento car sharing: 20 lavoratori licenziati
La protesta di chi per otto anni ha curato le vetture del brand Eni: "Messi alla porta da un giorno all'altro"
Il cambio di appalto per i servizi di pulizia, rifornimento e assistenza al car-sharing sul parco vetture Enjoy mette alla porta venti lavoratori. Uomini e donne che, senza il rispetto della clausola di salvaguardia sociale che impone all’azienda subentrante di garantire la continuità occupazionale, si sono ritrovati da un giorno all’altro senza lavoro. Da oggi tutti sospesi nella procedura di licenziamento collettivo avviata dalla società uscente.
Enjoy, il car sharing licenzia 20 lavoratori
Un destino inammissibile. “Chiediamo che l’azienda subentrante rispetti la legge sul cambio appalto e che garantisca a tutti i dipendenti il mantenimento dei livelli occupazionali e di reddito” - hanno scritto in una nota Filcams Cgil Roma Lazio, Fisascat Cisl Roma Capitale e Rieti, Uiltrasporti Lazio.
Ieri il presidio di protesta sotto la la sede di Eni, di cui Enjoy è il brand per il servizio di car sharing. “Tutti noi svolgiamo questo lavoro da otto anni, le vetture Enjoy sono nate con noi e noi con loro. Non ci stiamo ad essere trattati così” - hanno detto gli operatori che si occupano del car sharing su strada e della movimentazione delle vetture.
La protesta dei lavoratori Enjoy sotto la sede Eni
Lavoratori che dunque hanno contribuito a rendere efficiente il servizio della mobilità nel territorio di Roma, acquisendo competenze e professionalità, e che non hanno più un posto di lavoro. “La committente, che ha rifiutato di voler incontrare una delegazione di Filcams, Fisascat e Uiltrasporti che rappresentano questi lavoratori, non può ritenersi estranea a questa responsabilità. Nonostante la committente Enjoy abbia fatto sapere che si sta attivando perché la società subentrante garantisca la piena occupazione di tutti i lavoratori, da oggi i 20 operatori in questione saranno comunque senza occupazione. In una città come Roma che punta ad un livello efficiente e sostenibile di tutti i servizi di mobilità, - fanno notare le sigle sindacali - non si può pensare che non vengano riconosciute le giuste tutele a tutti i lavoratori che hanno contribuito con impegno e dedizione a perseguire questi obiettivi, disperdendo il capitale di conoscenza e competenza da loro maturato, producendo invece un ingiustificato dramma sociale per 20 lavoratori e le rispettive famiglie”. I sindacati sono pronti a dare battaglia: “Non permetteranno che questa grave violazione venga messa in atto e metteremo in campo tutte le azioni affinché tutti i soggetti coinvolti - sottolineano Filcams, Fisascat e Uiltrasporti - si assumano le responsabilità di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori interessati la prosecuzione dei rapporti di lavoro esistenti e la garanzia del reddito”.