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Mercoledì, 24 Aprile 2024

VIDEO| Rifiuti speciali, doppia Tari per le imprese romane. Una sentenza la "boccia"

A darne notizia stamattina, giovedì 3 agosto, è la Cna di Roma che a seguito del ricorso portato avanti da un loro iscritto, ha ottenuto una sentenza favore all'abolizione della doppia tassazione circa la raccolta e smaltimento dei rifiuti speciali.

Sono 19 mila le imprese romane del settore produzione che pagano una tassa sullo smaltimento dei rifiuti speciali non dovuta. Un’imposizione che pesa non poco sulla competitività di queste aziende e che si aggiunge a una tassazione base sui rifiuti già molto elevata che porta un esercizio commerciale della Capitale, a parità di metratura e medesima attività, a pagare più del doppio - talvolta quasi il triplo - rispetto a Milano.

La Commissione tributaria di Roma, nell’udienza dello scorso 5 luglio, a seguito del ricorso presentato da un’azienda di riparazione pneumatici assistita dalla Cna di Roma, ha stabilito che “le superfici dove si producono rifiuti speciali non sono soggette a tassazione”. Tassa che invece oggi, per effetto del mancato adeguamento del regolamento comunale alla normativa nazionale (L. 147/2013), sono costrette a pagare. “Il ricorso si era reso necessario in quanto Roma Capitale, nonostante le proposte avanzate dalla Cna, non ha voluto adeguare il regolamento capitolino sui rifiuti alla legge che prevede la non tassabilità delle aree indicate 'esclusiva produzione di rifiuti' – spiega Michelangelo Melchionno, presidente di Cna Roma - Basti pensare che queste aree si estendono per circa 133 mila metri quadri, per un valore economico complessivo di oltre 13 milioni di euro”. Da qui la richiesta del presidente Melchionno “di modificare, in tempi brevi, il regolamento comunale alla luce di questa sentenza e di evitare, dunque, una doppia tassazione non dovuta alle imprese interessate e di aggiungere anche una norma che favorisca l’emersione e la riduzione dell’elusione”.

Dai dati resi noti durante la conferenza stampa di oggi, si evince che “a Roma la tassazione sui rifiuti a carico delle imprese ha subito una vera e propria impennata dal 2003 a oggi: ad esempio un laboratorio artigiano è passato da una imposizione di 6,09 euro a metro quadro del 2003 a una di 10,57 euro nel 2016 per un aumento pari al 73,5%”. Altro esempio, facendo il confronto tra Roma e Milano, “un bar con superficie totale di 230 metri quadri nella Capitale spende solo di tariffa rifiuti, 8 mila e 173 euro l’anno a fronte dei 3 mila e 656 euro dello stesso bar a Milano. Una differenza di oltre 4 mila euro”. “Abbiamo circa cento mila imprese romane pronte a fare il medesimo ricorso – dice Lorenzo Tagliavanti, direttore Cna Roma -, il fatto che una di queste abbia vinto dice che siamo nella direzione giusta”.

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