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Venerdì, 19 Aprile 2024
TURISMO E FESTIVITÀ

Il ponte dell’8 dicembre non salva il turismo, a Roma e nel Lazio salgono le cancellazioni per i contagi

È quanto denuncia Assoturismo-CST per Roma e il Lazio, stimando un aumento di disdette dovute al picco dei contagi nelle ultime due settimane

Salgono i contagi, rallenta anche la ripresa per il settore turistico e le strutture alberghiere della Capitale che, già nelle settimane precedenti, si sono barcamenate con dubbi e incertezze dei turisti in merito all’introduzione del Super Green Pass.

Se una parte dei viaggiatori ha desistito dal prenotare, confusa dall’introduzione delle norme del 6 dicembre e da quali ripercussioni avrebbe avuto sui soggiorni, un’altra invece ha dovuto cancellare vacanze a causa dell’impennata dei contagi registrata nelle ultime settimane a Roma e nel Lazio. A farne le spese ovviamente anche il settore turistico, a ridosso del Ponte dell’Immacolata che poteva risollevarne le sorti.

“Rispetto alle altre Regioni italiane, il Lazio se la sta cavando abbastanza bene, ma avevamo tutt’altre aspettative – racconta Daniele Brocchi, delegato di Assoturismo - CST per Roma e il Lazio – Circa il 70% delle camere sono occupate, un dato positivo ma non salvifico, stiamo assistendo a diverse cancellazioni a causa dell'aumento dei contagi negli ultimi 15 giorni e siamo intimoriti da quello che potrebbe succedere sotto Natale”.

Non è ancora possibile per l’associazione di categoria stimare le perdite dovute al rafforzamento delle norme anti-Covid, ma “Andando incontro a Capodanno, possiamo già prevedere che avremo difficoltà, perché le prenotazioni per fine anno in genere avvengono proprio in questo periodo e quelle poche persone che stanno prenotando in queste ore, optano per la modalità ‘cancellazione gratuita’. Ciò vuol dire che se dovessero risalire i contagi, albergatori e catene alberghiere potrebbero trovarsi a 4 giorni di distanza dei pernottamenti senza clienti, con merce da buttare e introiti persi, buttando anche i loro investimenti”, conclude Daniele Brocchi.

Camere vuote e 4 milioni di pernottamenti persi

L’8 dicembre, così come il 31 ottobre, rappresentavano un banco di prova per il comparto turistico, per riprendersi dalle precedenti stagioni andate male.

Assoturismo stima che per il Ponte dell’Immacolata sono 4 milioni i pernottamenti registrati in tutta Italia, ma ancora tante le camere vuote. Secondo il Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, il tasso di occupazione delle camere disponibili è infatti del 62%, 14 punti in meno del 2018, ultimo Ponte pre-Covid (nel 2019 l’8 dicembre era domenica).

In questa prospettiva, i risultati migliori sono emersi soprattutto al Centro Italia, tra cui nel Lazio, tra le regioni dove la campagna vaccinale sta registrando più successi. 

“L’incertezza causata dal ritorno dell’emergenza Covid sta facendo sentire i suoi effetti anche sul mercato domestico”, spiega Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Dopo aver bloccato o quasi gli arrivi di turisti stranieri, il timore della quarta ondata – e l’ombra di possibili restrizioni – iniziano a frenare anche la domanda da parte dei viaggiatori italiani. Un colpo alla ripresa del settore, che dopo la buona performance estiva ha visto un progressivo peggioramento delle prospettive. C’è bisogno di fare di più per sostenere la filiera: il settore rischia un nuovo stop di fatto, è urgente prorogare aiuti per le imprese e tutele per i lavoratori”. 

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