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Economia

Morire di crisi: "Gli imprenditori si sentono soli". 40mila imprese chiuderanno

La Cna di Roma e Lazio ha presentato la task force anticrisi, "un unità di pronto intervento per le aziende in difficoltà". La "solitudine è un problema". E la "crisi non accenna a finire"

I "suicidi della crisi", si chiamano così ormai. Trentotto morti, da inizio anno, tutti accomunati dalle stesse tragiche cause: la vergogna di vedere la propria azienda fallire. I soldi che non bastano mai per pagare fornitori e creditori. I licenziamenti necessari per provare a mantenere in piedi la "baracca". E poi quelle cartelle di Equitalia che sono la mazzata finale. Tutto in un circolo vizioso di solitudine e morte innescato dalla crisi, quella che strangola, che uccide. E che non ha intenzione di finire: altre quarantamila imprese, nel Lazio, chiuderanno entro la fine dell'anno. Ora, insomma, non si può più restare a guardare.

Ed è proprio da questa necessità di "replicare" alla crisi e alla solitudine, che nasce la nuova iniziativa della Cna di Roma e Lazio: la "Task force anticrisi". Gli imprenditori in difficoltà, infatti, potranno da oggi rivolgersi al numero verdo aperto dal Cna, per chiedere consulenza e aiuto.

NON LASCIARE SOLI GLI IMPRENDITORI - "C'è tanto bisogno di ascolto in questo momento - ha spiegato il presidente Cna di Roma, Erino Colombi - gli imprenditori si sentono soli e continuano a chiederci come fare per non peggiorare la loro situazione". In un momento di difficoltà, infatti, la solitudine può essere la peggiore delle cose. "Con questo servizio - ha continuato Colombi - abbiamo messo insieme le nostre migliori energie per accompagnare gli imprenditori e garantire loro un interlocutore affidabile. Vogliamo prenderli per mano e dimostrargli che non sono soli".

L'AIUTO FINANZIARIO - Tanti i servizi offerti, con il nuovo numero verde, dalla Confederazione dell'artigianato e della piccola e media impresa. "Vogliamo aiutare le aziende nei tre settori nevralgici: sul piano finanziario, delle relazioni sindacali e nei rapporti con gli enti come Equitalia", ha detto il direttore della Cna di Roma, Lorenzo Tagliavanti. Quando un imprenditore in difficoltà si rivolgerà alla Cna, "un nostro dirigente di esperienza contatterà la banca responsabile del fido all'azienda per verificare cosa si può fare per non mettere ulteriormente in crisi l'azienda". I commercianti avranno assistenza anche nei rapporti con le categorie sindacali.

I RAPPORTI SINDACALI - "Molti di loro - ha spiegato Tagliavanti - non hanno esperienza in questo settore perchè gestiscono una piccola azienda con pochi dipendenti". Anche per questo, i lavoratori diventano "persone di famiglia e per un titolare è davvero un colpo al cuore licenziare". A volte, però, è l'unica strada possibile per cercare di tenere in vita l'attività ed, in questi casi, il piccolo imprenditore può chiedere consulenza agli esperti della Cna per evitare vertenze e, naturalmente, "per riconoscere al dipendente tutto quello che gli spetta".

EQUITALIA - "Le lettere di Equitalia, così come quelle di Inail, Inps e dell'Agenzia delle Entrate, sono di una brutalità incredibile" ha attaccato senza giri di parole Tagliavanti. Spesso, sono il colpo definitivo al morale e alla vita degli imprenditori. "Per questo - ha spiegato il direttore della Cna di Roma - abbiamo firmato un protocollo di intesa con questi enti e affiancheremo tutti gli imprenditori che chiederanno il nostro aiuto per il contenzioso". Dalla Cna sanno che "questo servizio risolverà pochi problemi, ma proveremo a fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per combattere la crisi".

CRISI SENZA FINE - Una crisi che, però, sembra non "spaventarsi" e non allenta la presa. I numeri proccupano e tracciano una via sempre più complicata: "Entro fine anno - ha annunciato il presidente Colombi - chiuderanno il 10% delle piccole e medie imprese italiane". Nel Lazio, "quarantamila imprenditori saranno costretti a dire addio alla propria impresa". E non è tutto: "Da gennaio ad oggi, hanno già chiuso 345 attività e per il 57,8% delle imprese il peggio della crisi deve ancora arrivare. Un'azienda su quattro, poi, dichiara di volere ridurre il personale". Questo significa che altri lavoratori perderannno il posto. E che altre imprese falliranno.

APPELLO ALLE ISTITUZIONI - "E' un evento straordinario - ha detto a tal proposito il direttore della Cna Lorenzo Tagliavanti - un pò come quando una nazione è sconvolta da un terremoto, da un alluvione o da un evento catastrofico. In quei casi, però, le comunità si uniscono e rispondono. Ed è esattamente quello che dobbiamo fare". Ognuno secondo le proprie responsabilità e nessuno escluso. "Sappiamo che il nostro intervento può essere d'aiuto, ma non risolutivo - hanno concluso i due dirigenti della Cna - per questo, anche se c'è da fare un nuovo sindaco, chiediamo alle istituzioni di intervenire e di accompagnarci in questa lotta". Perchè non si parli più di "suicidi della crisi".

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