Crisi del Frascati DOC: Di Tommaso scrive ad Alemanno
Uno dei vini più pregiati del Lazio, il Frascati DOC, è da tempo in crisi e per cercare di arginare la difficile situazione il sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso ha scritto ad Alemanno per avviare una collaborazione e salvaguardare le aziende vinicole del territorio
A preoccupare il Sindaco di Frascati sono le difficoltà in cui versa un comparto fondamentale per un vasto territorio, che interessa centinaia di aziende e un indotto già penalizzato negli anni scorsi dalla scarsa remuneratività del prezzo delle uve, che quest’anno potrebbe ulteriormente scendere con conseguenze disastrose per gli operatori.
Già da tempo i viticoltori e le associazioni di categoria chiedono segnali forti alle istituzioni e ai vinificatori per la salvaguardia del prodotto Frascati e una comune politica di vendita che tuteli tutto il comparto e numerose sono stati gli incontri alla Regione con l'assessore Daniela Valentini.
La motivazione che ha spinto il sindaco Di Tommaso a scrivere al collega capitolino è dovuta al fatto che quasi la metà dei terreni agricoli di produzione del Frascati Doc si trovano nel comune di Roma come dettagliatamente descritto nella missiva : “Come sicuramente sai, da soli, i due Municipi VIII e X del Comune di Roma coprono circa il 45% (oltre 700 ettari) della superficie viticola del Frascati DOC che comprende anche i Comuni di Frascati, Grottaferrata, Monteporzio e parzialmente Montecompatri. In particolare, dai dati della vendemmia 2008, risulta che oltre 300 delle 990 aziende agricole che hanno prodotto uve Frascati sono localizzate a Roma".
"Nella scorsa vendemmia - continua il sindaco di Frascati - si sono prodotti complessivamente 126.000 ettolitri di vino, di cui circa la metà derivati da terreni coltivati nel Comune di Roma. Con la piena consapevolezza del valore storico e culturale associato al nome Frascati e al suo vino, le istituzioni e le organizzazioni dei Viticoltori sono concordi nell’iniziare un percorso virtuoso per difendere l’economia agricola e rilanciare le capacità imprenditoriali del nostro territorio”.
La lettera indirizzata ad Alemanno si chiude con un invito chiaro alla collaborazione per rilanciare uno dei prodotti di spicco del Lazio: “Chiedo pertanto a te, che sei stato anche un attento Ministro dell’Agricoltura,- scrive Stefano Di Tommaso - di unirti ad essa con qualche proposta significativa che coinvolga l’area romana; sarebbe auspicabile, per esempio che vengano intraprese iniziative promozionali a vario titolo per far sì che almeno il 20% della produzione di Frascati sia consumato nella Capitale. Il coinvolgimento di Roma avrebbe sicuramente un grande ritorno di immagine nel Lazio, in Italia e a livello internazionale. Non sono un pubblicitario, ma uno slogan efficace potrebbe essere: Frascati, il vino di Roma!”.