Albano, crisi dell'Albafor: lavoratori presto in mobilità
Non è servita la ricapitalizzazione per tentare di salvare l'ente di formazione del Comune di Albano, il taglio dei finanziamenti regionali mette in crisi l'Albafor e per evitare il fallimento si tenta la carta della mobilità
La situazione dell'ente di formazione del Comune di Albano Laziale, l'Albafor, sembra non trovare la giusta rotta neanche con la ricapitalizzazione e l'unica soluzione per evitare il fallimento sembra essere la messa in mobilità di 57 lavoratori in esubero.
I sindacati aziendali non ci stanno ad accettare l'avvio delle procedure di cassa integrazione perché a loro avviso non sono state vagliate altre possibilità per uscire di fatto dallo stato di crisi aziendale: "Non ci sono stati segnali di alcun genere per avviare processi di razionalizzazione e ottimizzazione dei costi aziendali e non hanno soluzione evidenti inefficienze gestionali: si pensi alle mancate rendicontazioni di numerose azioni che se portate a termine nei tempi dovuti consentirebbero introiti previsti che rischiano di tramutarsi in ulteriori deficit", fanno sapere le Rsu in comunicato di stampa.
"I giochi politici, le incapacità gestionali, i mancati piani di sviluppo, le ritardate azioni nei confronti della banca, il doloso assenteismo presso le sedi istituzionali, non devono ricadere sui lavoratori! - tuonano i rappresentati sindacali che chiedono anche chiarimenti sulla mancata erogazione degli stipendi -Tutto ciò autorizza e rende lecito il dubbio che il mancato pagamento degli stipendi sia lo strumento privilegiato per rendere auspicabili (e positivamente intese dai lavoratori esasperati) soluzioni estreme quali la 223!!"
Le motivazione dell'adozione delle misure di mobilità sono state spiegate direttamente dal primo cittadino di Albano Nicola Marini: "Le procedure di finanziamento regionale dei corsi di formazione prevedevano un rimborso forfettario per ogni corso di attività formativa accreditato. La Regione ha modificato il meccanismo di rimborso che oggi prevede una quota per singolo iscritto. A parità di iscritti rispetto all’anno precedente questo diverso meccanismo di rimborso comporterà per l’anno formativo 2011/2012 un taglio del finanziamento da circa 6.600.000€ a circa 5.400.000€. Pur avendo iniziato ad attivare il piano di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale finalizzato al risparmio gestionale, ciò non è sufficiente a recuperare il finanziamento mancante di ben 1.200.000€ e quindi è stato necessario prevedere l’attivazione delle procedure previste negli stati di crisi. È nostra precisa volontà avere un serrato confronto con le rappresentanze sindacali per concertare il percorso".
L'amministrazione comunale di Albano ha inoltre chiarito come il Cda dell'Albafor aveva già disposto il taglio di benefit, superminimi e livelli di mansione impropriamente assegnati dalle precedenti gestioni all’interno dei provvedimenti volti a fronteggiare lo stato di crisi in cui versa Albafor. Si era inoltre disposto con specifici ordini di servizio le condizioni affinché tutti i dipendenti, amministrativi e non, svolgessero funzioni didattiche in aula. È bene ricordare l’evidente incongruenza per un ente di formazione in cui la precedente gestione aveva portato la società ad avere il rapporto di uno ad uno tra amministrativi e docenti laddove la media degli enti di formazione è di otto docenti ogni due amministrativi.
