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Economia

Quanto costa la crisi in un mese? Per le imprese romane 465 milioni di euro

A tanto ammontano gli ammortizzatori sociali richiesti. Ecco i settori più colpiti

Qual è il costo, a carico dello Stato, della crisi da Coronavirus per le imprese romane? Alla domanda prova a dare una risposta la Cna di Roma e Lazio con delle rilevazioni che mostrano quanto la crisi morda tutti i settori, senza distinzione, mettendo in ginocchio le aziende, costrette per inattività ad avere accesso agli ammortizzatori sociali.

Dalle rilevazioni effettuate dal centro studi sulle imprese di Roma e provincia, si può vedere che il costo previsto per gli ammortizzatori sociali (la Cassa integrazione ordinaria, in deroga, il FSBA e il FIS), in un periodo di osservazione che va dal 17 marzo al 17 aprile, ammonti ad un totale complessivo di 465 milioni di euro. Tra le categorie più colpite quella degli impiantisti (81 milioni e mezzo), degli edili (72 milioni di euro) e del commercio (114 milioni di euro). Seguono poi, la ristorazione con somministrazione, bar e alberghi, ovvero tutti quei servizi legati all’accoglienza e alla ricettività che hanno sofferto già in prima battuta del crollo del turismo e poi, in seguito per lo stop delle attività economiche imposte per decreto.

Colpisce, e fa riflettere, il dato che vuole attività attualmente aperte costrette ad accedere agli ammortizzatori sociali per il drastico calo della domanda. E' il caso, ad esempio, degli impiantisti, la categoria con più accesso agli aiuti, che pur essendo attualmente autorizzata a lavorare, conta attualmente un calo dell'80% degli affari. 

"Si evince dai nostri dati",  spiega  Michelangelo Melchionno, Presidente della CNA di Roma, "che il ruolo di questa misura è fondamentale per sostenere il reddito di chi altrimenti rischierebbe di perdere il posto di lavoro ed è altresì vitale per le imprese, che in questo modo possono evitare la dispersione di preziose professionalità formate nel corso di anni di attività". Stefano Di Niola, segretario CNA Roma, aggiunge a RomaToday: "La differenza rispetto a crisi passate sta nel fatto che quei soldi serviranno tutti. Se infatti in casi passati si chiedeva accesso agli ammortizzatori sociali, ma poi vi si accedeva solo in parte perché lo scenario era migliore delle previsioni, oggi la situazione ferma costringe l'azienda ad utilizzare tutti i fondi a disposizione. Anche per questo è necessario prevedere anche per i periodi a seguire dei supporti economici per le imprese". 

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