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Commercio, mancata riscossione del suolo pubblico: "Meno 23 milioni in tre anni"

Un dato allarmante che riguarda anche il canone sulle iniziative pubblicitarie. Oggi la commissione Commercio con la convocazione dei rappresentanti dei municipi, che però non si sono presentati

Poco più di 116 milioni di euro di entrate a fronte di oltre 139 milioni di dovuto, per un totale di 23 milioni 'scomparsi'. È il dato, allarmante, della riscossione nella città di Roma della Cosap, il canone di occupazione del suolo pubblico, per quanto riguarda il periodo dal 2013 al 2016. E i numeri sulla Cip, canone sulle iniziative pubblicitarie, nello stesso periodo non sono di molto migliori, visto che risultano riscossi solo 37 milioni sugli oltre 48 dovuti (-11 milioni). Questo porta a un totale di 34,8 milioni di euro di minori entrate per le casse del Campidoglio. 

È proprio sulla scorta di questi dati che oggi pomeriggio il presidente Andrea Coia (M5S) ha convocato una riunione della commissione Commercio di Roma Capitale, a cui l'agenzia Dire ha assistito, invitando gli uffici tutti i quindici municipi e il dipartimento Risorse economiche del Campidoglio per chiedere spiegazioni. Peccato che, a parte un tecnico del commissariato X municipio di Ostia, nessuno ha risposto alla chiamata, causando l'ira di Coia: "Registriamo l'assenza dei municipi, a parte il X, e denotiamo la totale assenza dell'amministrazione nonostante gli inviti su un tema fondamentale per garantire i servizi del Comune di Roma, ovvero lo stato della riscossione dei tributi Cosap e Cip per cui da tempo questa commissione sta facendo indagini. È un fatto molto grave".

Una non collaborazione che segue quella, non poco farraginosa, che ha caratterizzato la raccolta dei dati da parte della commissione: "Abbiamo chiesto i dati a tutti i municipi e al dipartimento Risorse economiche, che alla fine ci sono stati forniti solo in visione per i commissari, che non possono divulgarli. Nonostante piu' volte ci sia stata la richiesta, alcuni municipi non hanno mai fornito i dati ed è una cosa gravissima: il II non ha mai risposto, il XIV non ha fornito il dato sulla Cosap e lo invitiamo a rispondere il prima possibile e il IX ci ha dato solo un parziale sulla Cosap, ma gli altri dopo diversi solleciti hanno tutti mandato i dati". Passando ai numeri, "il dato totale della Cosap dovuto è di 13 milioni e 224mila euro, di cui sono entrati 7.987.000 euro, poco più della metà. Probabilmente manca l'ultima rata, ma il dato è significativo perchè denota evidentemente delle problematiche di riscossione di cui in parte potrebbe essere responsabile anche l'amministrazione, che magari non ha inviato le notifiche". 

Brutte notizie anche per quanto riguarda la Cip, dove "di 9.600.000 euro di dovuto, il pagato è di 6 milioni". Vista la situazione, la commissione Commercio ha richiesto agli uffici territoriali tutti i dati dal 2013 al 2016, scoprendo che la tendenza diventa più negativa ogni anno: "Per capire questo trend e la propensione a incassare sempre meno abbiamo richiesto i dati del trienno: in I Municipio nel 2013 da un dovuto di 10,8 milioni se ne sono incassati 8,4, nel 2014 da 10,4 ne sono entrati 8, nel 2016 ancora peggio, da 10 a 6,5 milioni. Significa che dal 2013 al 2016 la situazione della riscossione è peggiorata di anno in anno, e questa commissione indaghera' per capirne le ragioni al di là della crisi economica, che può essere una spiegazione solo parziale". Un altro dato riguarda il III municipio: "Nel 2013 su 1,3 milioni di dovuto se ne incassavano 1,1, nel 2016 su 1,4 milioni appena 844mila euro".

Per questo motivo, ha commentato Coia, "dobbiamo alzare di molto i campanelli d'allarme perchè il Comune di Roma non può fare a meno di risorse che alimentano il comparto ma anche i servizi erogati nell'interesse dei cittadini". Non solo evasione, perchè a rischiare, secondo l'esponente del M5S, sono anche i dirigenti di Roma Capitale: "La delibera 39/2014 disciplina i procedimenti in caso di pagamento: sembra che questi procedimenti non siano stati eseguiti, e chi ne è responsabile potrebbe incorrere nel reato di omissione di atti d'ufficio. Noi scriveremo al Segretariato e al dipartimento Risorse economiche - ha annunciato Coia - affinchè si faccia chiarezza su tutte le situazioni degli scorsi anni in cui a fronte delle morosità non è stato applicato l'articolo 8 della delibera 39, che prevede in caso di mancato pagamento l'invio della documentazione agli uffici per far partire la contestazione: entro 20 giorni il concessionario può inviare le sue motivazioni, e trascorso inutilmente questo tempo scatta la decadenza della concessione. A noi risulta in alcuni casi che le decadenze non siano state messe in atto, e questo prefigura l'omissione di atti d'ufficio: ci rivolgeremo agli uffici per conoscere tutte le omissioni dal 2013 a oggi, perchè non è tollerabile che si gestisca la cosa pubblica in questo modo". 

(Fonte Agenzia Dire) 
 

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