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Disney Store lascia l’Italia, chiudono i tre negozi di Roma: 51 lavoratori con il fiato sospeso

La notizia arrivata a lavoratori e sindacati in modo inaspettato: “E’ stata una mazzata”. Rabbia e sconforto nei punti vendita di Porta di Roma, Romaest e via del Corso

Disney Store lascia l’Italia. E’ un fulmine a ciel sereno quello che si è abbattuto sui lavoratori della catena di negozi specializzati nella vendita di prodotti Disney: chiuderanno tutti i 14 punti vendita sul territorio nazionale. 233 i dipendenti che sono ora con il fiato sospeso “per la terribile e inaspettata notizia, peraltro arrivata a cose fatte, con la messa in liquidazione della società avvenuta il 19 maggio scorso” - scrivono in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. 

Chiudono i Disney Store: a Roma tre negozi, 51 lavoratori coinvolti

A Roma sono tre i Disney Store, spariranno tutti: da Porta di Roma a Romaest, serrande prossimamente abbassate anche per le storiche vetrine di via del Corso. In tutto 51 i lavoratori coinvolti: 13 a Porta di Roma (7 donne e 6 uomini); 14 a Romaest (9 donne e 5 uomini); 24 a via del Corso (14 donne e 10 uomini). 

“Nessuno si aspettava una cosa del genere, mai avremmo immaginato che Disney Store se ne andasse dall’Italia lasciando per strada gli oltre 230 lavoratori impegnati nei 14 negozi su tutto il territorio nazionale. E’ una vera e propria mazzata” - commenta ai microfoni di RomaToday Franco Ciccolini della Fisasacat-CISL di Roma Capitale e Rieti. “Nei mesi precedenti non si era assolutissimamente parlato di chiusure e criticità aziendali, anche perchè ci risulta che l’azienda, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, facesse fatturato”. 

I sindacati sulla chiusura dei Disney Store: "Decisione grave"

Così dopo l’emergenza sanitaria e le tante restrizioni, i periodi di cassa integrazione alternati a periodi di lavoro non certo brillanti, dopo l’anno più difficile, ora 233 lavoratori dei Disney Store d’Italia dovranno affrontare un’ulteriore fase di difficoltà, piena di incertezza. 

"Una decisione grave, di un marchio importante, punto di riferimento in molti centri storici per adulti e bambini, che ha comunicato la decisione senza dare nessuna prospettiva o avanzare proposte per la tutela occupazionale” - tuonano i sindacati. Già convocata per il prossimo 25 maggio un’assemblea unitaria, “un primo urgente confronto sulle iniziative di lotta da mettere in campo”. “Non possiamo permettere che questi lavoratori e le loro famiglie vengano dimenticati o abbandonati, è necessario - sottolinea Ciccolini - l’intervento del Ministero del Lavoro”. 
 

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