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Giovani e casa, Unione inquilini: "Da indagine Censis in Italia solo il 7,8% dei giovani trova affitto a canone concordato"

L'Unione inquilini commenta l'indagine del Censis sui giovani e la casa e afferma che l'Italia "non è un Paese per giovani"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

buono-casa_originalL’indagine del CENSIS sui giovani e la casa, getta uno squarcio sulla realtà del mercato immobiliare italiano e le sue stridenti contraddizioni. L’Italia è il Paese in Europa dove i giovani pagano gli affitti più cari. Mentre in Italia solo il 7,8% dei giovani trova un affitto a canone concordato (che, è bene ricordarlo, non è una canone sociale ma un affitto solo relativamente più basso del libero mercato, determinato sulla base della contrattazione sindacale), in Francia il 28,7% dei giovani hanno la possibilità di avere una casa in affitto a canone calmierato e nel Regno Unito il 13,8% dei giovani (a cui vanno aggiunti sussidi pubblici che in Italia non esistono). Da questo dato consegue come in Italia la percentuale di giovani che vivono in una casa messa a disposizione dalla famiglia è notevolmente superiore a quella dei principali Paesi europei. Altro che Paese di “bamboccioni”.

L’Italia non è un Paese per i giovani: siamo il Paese con il più alto livello di disoccupazione giovanile e con la peggiore possibilità di poter trovare una casa in affitto a prezzi accessibili. Questo è il motivo essenziale per cui l’Italia è il Paese in cui i figli non lasciano la casa dei genitori e in cui le convivenze forzate rappresentato una percentuale assolutamente elevata rispetto all’Europa. Ma va sottolineato come la contraddizione giovanile si inserisce in una più complessiva contraddizione dell’intera società italiana rispetto alle politiche abitative. L’Italia è la maglia nera d’Europa in materia di offerta di case popolari: 4 ogni cento contro una media europea del 16% e per gli sfratti per morosità che sono ormai il 90% del totale degli sfratti emessi. Il nostro primato è, invece, quello dell’evasione fiscale e del canone nero. Come Unione Inquilini abbiamo promosso una campagna nazionale perché è possibile denunciare il canone nero o il contratto irregolare e, attraverso l’emersione dal nero, ottenere una drastica riduzione dell’affitto ( decreto legislativo 23/2011 art 3 commi 8 e 9).

Si tratta di una condizione che riguarda in modo particolare i giovani precari e gli studenti. La campagna contro il canone nero serve anche per  denunciare le politiche di questo governo sulla casa. Gli annunci dei vari piani casa fatte da Berlusconi si sono trasformati in una colossale presa in giro. La realtà è che non c’è un euro per l’edilizia pubblica e che sono stati eliminati tutti i sussidi esistenti per le fasce sociali più deboli mentre alla rendita immobiliare è stata regalata la cedolare secca sugli affitti. Se dalla prossima manovra, già annunciata, uscissero anche un nuovo condono edilizio e la svendita del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, saremmo alla definitiva cancellazione di ogni forma di diritto sociale o di regola pubblica.    

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