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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

A Roma addio alle vecchie cassette postali. Le nuove avranno schermi e sensori

Con una nuova delibera l'Agcom stabilisce che il nuovo criterio per la distribuzione delle cassette sarà quello della distanza della popolazione residente. Nei prossimi due anni molte verranno quindi eliminate

Anche Roma si prepara a dire addio a buona parte delle storiche cassette postali, pennellate di rosso vivo che dal 1961 costituiscono uno dei simboli di Poste Italiane e punto di riferimento per imbucare una lettera e spedirla in ogni angolo d’Italia. In un’epoca in cui la comunicazione è sempre più digitale, e in cui le chat e le mail hanno soppiantato la scrittura a mano, l’Agcom ha firmato una delibera che getta le basi di un piano ridistribuzione che porterà all’eliminazione di migliaia di cassette postali in tutta Italia. Decine delle quali a Roma.

Il garante delle comunicazioni, attraverso la delibera pubblicata il 28 settembre, stabilisce che delle 46.500 cassette presenti in tutta Italia ne resteranno solo 29.000. A oggi nella Capitale sono circa 600 le “cassette di impostazione” - questo il nome tecnico - distribuite nei vari quadranti della città, e a stabilire quali resteranno al loro posto penserà il criterio della distanza massima di accessibilità al servizio, e non più quello utilizzato in precedenza relativo al numero di abitanti. L'installazione sarà insomma funzionale ai chilometri che una persona deve percorrere per arrivare alla cassetta più vicina.

Una cassetta postale a mezzo chilometro da casa per il 50% dei romani

Poste Italiane dovrà dunque assicurare agli italiani la presenza di una cassetta d’impostazione entro la distanza massima di 0,5 chilometri dal luogo di residenza per il 50% della popolazione residente; di una cassetta d’impostazione entro la distanza massima di 1 chilometro dal luogo di residenza per l’85% della popolazione residente; di una cassetta d’impostazione entro la distanza massima di 1,5 chilometri dal luogo di residenza per il 92% della popolazione; e di una cassetta d’impostazione entro la distanza massima di 3 chilometri dal luogo di residenza per il 98% della popolazione.

Tradotto, quando Poste Italiane andrà a rimuovere le cassette dovrà assicurarsi che minimo il 50% dei romani abbia una cassetta postale a un massimo di mezzo chilometro da casa sua, e che la quasi totalità (il 98%) possa imbucare una lettera percorrendo al massimo 3 chilometri. Le cassette saranno comunque garantite in tutti gli uffici postali, presso le stazioni ferroviarie, agli aeroporti, ai capolinea dei mezzi di servizio pubblico urbano e “in ogni altro luogo a elevato transito quotidiano”.

“L’evoluzione del mercato postale ha portato negli ultimi anni a una drastica riduzione dei volumi postali accettati attraverso le cassette di impostazione, fino a rappresentare solamente una percentuale di circa il 3% del volume totale, con un trend di diminuzione di oltre il 20% annuo”, fa sapere l’Agcom, motivando la decisione con la necessità di ottimizzare costi e servizio e dando a Poste Italiane due anni per portare a termine il piano di ridistribuzione. E annunciando, anche, che in concomitanza con la rimozione delle cassette ormai considerate superflue ne verranno installate altre di ultima generazione.

Arrivano le nuove cassette "smart" dotate di sensori

Nello specifico, le “smart letter box”, cassette dotate di uno schermo a e-ink e dotate di sensori in grado di percepire la presenza di lettere al loro interno, in modo da ottimizzare i giri di raccolta della corrispondenza: la delibera prevede che Poste Italiane assicuri la raccolta quotidiana anche quando all’interno della cassetta c’è soltanto una lettera, in quanto potrebbe “contenere informazioni di pubblica utilità”. Le cassette smart possono inoltre registrare temperatura, umidità e i livelli di inquinamento, e i dati vengono visualizzati e aggiornati periodicamente sul display e-ink a bassissimo consumo di energia (la batteria integrata nella cassetta dura un anno), resistente alle intemperie e protetto da vetro blindato.

La rivoluzione digitale, d’altronde, a Roma era già partita l’anno scorso. A maggio 2021, negli spazi dello storico ufficio postale Roma Prati in viale Giuseppe Mazzini, era infatti stata installata la prima cassetta smart della Capitale, cui Poste Italiane aveva promesso di fare seguito installandone altre a Piazza Navona, piazza di Montecitorio, piazza Di San Bernardo, piazza Bologna, via Nazionale, via Di Sant'Agostino e piazza Di Sant'Eustachio. La prima fase prevedeva di installare complessivamente 15 cassette smart in città. 

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