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Casa Iride: trasferiti dodici lavoratori. Usb: "Mistero sul futuro della struttura"

Trasferimento in blocco del personale di Casa Iride all'Ospedale Pertini dal primo settembre. Chi si occuperà dei sette pazienti in cura presso la struttura? USB: "Una cooperativa dietro questa storia"

Un'altra azienda sanitaria sospesa nel limbo tra pubblico e privato. L'inquietante scenario di una privatizzazione del servizio assistenziale riguarda questa volta Casa Iride. La struttura, nata nel 2008, ospita al momento sette pazienti in stato vegetativo, seguiti e accuditi da dodici operatori sanitari, tra infermieri e oss. Qualche giorno fa, i dipendenti dell'Hospice (sei infermieri e sei oss) hanno ricevuto una lettera dal servizio infermieristico aziendale con l'annuncio del trasferimento nella medicina dell'ospedale Pertini a partire dal primo settembre. Nessun documento dice però cosa ne sarà della casa di cura e chi occuperà le posizioni che rimarranno (forse) scoperte. Una vicenda opaca, su cui il sindacato USB invoca chiarezza.

CASA IRIDE "BEST PRACTICE" - Casa Iride è una struttura sanitaria di tipo Hospice, ovvero una lungodegenza ad alta intensità assistenziale, garantita da un pool altamente specializzato per gestire nelle 24 ore qualsiasi esigenza. Un'eccellenza nel campo della sanità pubblica, riconosciuta dal ministero della Salute come “Best Practice” e menzionata nel Libro Bianco. Gli operatori sono stati insigniti di attestati di merito.

UNA COOPERATIVA AL POSTO DEI 12 OPERATORI SPECIALIZZATI? - Una faccenda poco chiara, dunque, questa dei trasferimenti di un personale così specializzato in una struttura così avanzata. A lanciare l'allarme è il delegato USB della ASL RM/B, Piero Pesce: “C'è qualcosa che non quadra. I dipendenti hanno ricevuto la comunicazione di un trasferimento in blocco, ma non c'è alcuna comunicazione ufficiale, alcun documento pubblico che indichi cosa ne sarà di Casa Iride”. Il delegato sindacale teme che ci possa un privato dietro questa manovra improvvisa: “Non c'è traccia di gare d'appalto, non si sa a chi andrà in gestione la struttura. La nostra paura è che la Casa finisca nelle mani di una cooperativa”.

TRASFERIMENTI SOSPESI. OVVERO: RIMANDATI DI 5 GIORNI - Usb aggiunge anche il racconto delle risposte ricevute da Bonavita, Direttore Generale di Casa Iride. "Lui si è detto all'oscuro della vicenda dei trasferimenti e, da noi incalzato, ne ha promesso la sospensione, pur ipotizzando una gara d'appalto per la risoluzione del problema. Ma nessun dipendente ha ricevuto alcuna lettera di revoca del trasferimento - spiega Pesce, - anzi: non esiste alcuna revoca. I trasferimenti sono solo stati spostati al 5 settembre. Una vera presa in giro!”.

IL PRIVATO NASCOSTO DIETRO LE QUINTE - “C'è qualcuno che sta entrando dalla porta di servizio”, dichiara Pesce, convinto che ci sia già un nome, una cooperativa pronta a prendere in gestione Casa Iride, almeno fino ad un bando d'appalto ufficiale. “Deve essere per forza così. Ci sono sette pazienti al momento nella struttura, non possono mica essere lasciati senza cure. Di sicuro è già stato deciso chi se ne occuperà, solo che non lo dicono e noi chiediamo di saperlo".

LE ISTITUZIONI - L'USB ha contattato anche l'Assessore regionale alle Politiche Sociali, Rita Visini, per scavare nella vicenda. L'Assessore non solo era a conoscenza dei fatti. Anzi. in mattinata era stata invitata a prendere parte ad un'assemblea dell'associazione Il Risveglio, che gestisce gli sportelli di Casa Iride, e la vicenda le è stata abilmente taciuta. “La Visini, dopo avere visitato la struttura e preso coscienza degli accadimenti, ha convocato con  urgenza Bonavita”, spiega Piero Pesce. L'USB ha anche richiamato l'attenzione del Presidente della Regione Lazio, del Sindaco di Roma e del Presidente del VI Municipio perché intervengano a salvare la buona sanità di Casa Iride dal tracollo che subirebbe in mano ad una cooperativa.

TROPPI PUNTI RESTANO POCO CHIARI - Una vicenda che lascia molti punti scoperti. Chi occuperà i posti liberati a settembre dai dodici operatori di Casa Iride, chi sia il soggetto privato dietro alle quinte pronto a rilevare la struttura, come possa essere ritenuta valida l'operazione in assenza di tracciabilità di un bando ufficiale per l'appalto dell'azienda. “Zingaretti aveva avvertito di non procedere con appalti e variazioni. I calcoli stimati prevedono, in caso di gestione da parte di cooperativa, un incremento della spesa dagli attuali 450mila euro a 5212mila. Ed è una proiezione per difetto”, dichiara Pesce, che riflette su un altro  particolare apparentemente inspiegabile: “Ad aprile è deceduto uno dei nostri pazienti. Si è dunque liberato un posto e la lista d'attesa per Casa Iride è lunghissima. Possibile che in quasi quattro mesi nessuno abbia ancora occupato quel letto libero? Forse era già nell'aria un piano di riduzione delle spese...”.

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