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Camion Bar, Tredicine: "Fiduciosi nei Cinque Stelle e pronti a fare le nostre proposte"

Il leader storico degli ambulanti e presidente di Apre Confesercenti: "Possiamo modificare i banchi, tipo chioschetti in stile ottocentesco, o apette vintage"

Ancora non è stato fissato un incontro in agenda, ma i commercianti dei camion bar si preparano speranzosi a un incontro con il nuovo assessore, più flessibile del predecessore sul tema. "Siamo fiduciosi nel nuovo governo" commenta a Romatoday il presidente di Apre Confesercenti, nonché leader storico degli ambulanti, Alfiero Tredicine. "Abbiamo una serie di proposte che porteremo non appena verremo convocati". 

E chissà che qualcuno non li faccia tornare là dove Marino li ha cacciati un anno fa, al Colosseo, magari più gradevoli alla vista e alla portata di tutti i portafogli. Fantasie di ambulanti ottimisti, perché niente di tutto questo è ancora stato detto nè pianificato, ma le parole di Adriano Meloni, nuovo titolare di via dei Cerchi, hanno riaperto al dialogo: "I camion bar non sono belli, ma svolgono un ruolo importante". Una frase che sembra rimettere in discussione la linea dell'ex giunta Marino - intransigente sul loro allontanamento dalle bellezze archeologiche della città - e subito finita nel mirino di chi è convinto rappresentino esclusivamente un attentato al decoro. Meloni invece ha detto che una funzione i camion bar ce l'hanno, è quella di dissetare i turisti dove vi è un vuoto di servizi. Parole meglio articolate ma confermate nella sostanza anche da Andrea Coia, presidente della Commissione commercio: "Preservare decoro e lavoro non è facile ma noi intendiamo farlo"

Insomma, il clima parrebbe buono per rimescolare le carte. "Potremmo trasformare i banchi in chioschi stile Ottocento oppure in apette vintage o tornare a svolgere quel ruolo che avevano i gelatai ambulanti di una volta" spiega Tredicine, riesumando le stesse idee già sottoposte all'ex giunta Marino, "mai prese in considerazione". "Siamo disposti a modificare la struttura dei camion" continua "e magari anche a vendere prodotti diversi, più legati alla tradizione, e anche a prezzi più bassi". Tutto, pur di non continuare a stare confinati sul Lungotevere, o in via Carlo Felice, dove la rendita di posizione non vale quasi niente. "Lì ci devono stare le macchine parcheggiate, basta che vai a vedere quanti turisti si fermano e ti rendi subito conto di quanto abbiamo perso in questo anno". Loro invece vorrebbero tornare "nella zona di piazza Venezia, Fori Imperiali e via di San Gregorio", sempre "rispettando la visibilità dei monumenti".

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