Botticelle fiorite protagoniste al Colosseo per l'iniziativa "Ripartiamo con un fiore"
Al Colosseo è andata in scena l'iniziativa di Coldiretti per il rilancio del settore florovivaismo . Il Lazio è fra le regione più importanti d'Italia nel mercato vivaistico
Martedì 6 luglio botticelle fiorite e composizioni floreali sono state le protagoniste al Colosseo in occasione della manifestazione "Ripartiamo con un fiore". L’iniziativa è stata promossa da Coldiretti in collaborazione con AFFI, Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti Covid, per rilanciare il florovivaismo, uno dei settori più colpiti dalla crisi economica determinata dal Covid-19.
Le composizioni floreali nella giornata di oggi sono state segnale di speranza per sostenere il ritorno alla vita di comunità nelle piazze, dei musei, dei luoghi di cultura e arte, dopo l’isolamento imposto dal Covid. Pandemia che però ha rafforzato la voglia di stare al verde, avvicinando molte persone al giardinaggio prendendosi cura dei proprio balconi e terrazzi durante il lockdown.
Il settore nel Lazio
Il settore florovivaismo in Italia ma soprattutto nel Lazio è in ripresa. Il territorio laziale si registra fra regioni italiane più produttive nel settore orto-florovivaistico, confermandosi al quarto posto per il mercato di fiori e piante, con 125 milioni di euro e al nono posto per il mercato vivaistico con 42 milioni di euro.
A Roma gran parte della superficie agricola è destinata a colture florovivaistiche che comprendono piante in vaso da interno ed in piena aria, piante ortive, fiori e fronde recise, piante di tipo mediterraneo. Latina si distingue per la presenza di imprese con dimensioni più ampie rispetto alle altre province laziali.
I commenti
David Granieri presidente di Coldiretti Lazio ha sottolineato il carissimo prezzo, quantificabile con una perdita di 1,7 miliardi di euro, pagato dal settore a causa della pandemia. Granieri conclude il suo intevento dichiarando che “Coldiretti si impegna nel potenziare la capacità dell’export”.