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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Dai biglietti falsi ai chilometri fantasma: i disservizi Atac finiscono in un dossier

L'Associazione Codice ha presentato un dossier con tutte le criticità dell'Azienda del trasporto pubblico della Capitale

Atac. Un nome che fa venire i brividi alle migliaia di utenti che ogni giorno devono fare i conti con i disservizi dei mezzi pubblici. Ritardi, corse saltate, scioperi, aumento dei costi, treni sporchi. Tutte situazioni già note ai passeggeri che proprio in questi giorni si sono visti colpiti da un ennesimo flagello: quello del taglio di alcuni autobus che dal 12 maggio porterà alla soppressione di 17 linee. Adesso i problemi di Atac sono finiti sotto i riflettori di Codici che ne ha fatto un dossier. L'Associazione passa in rassegna scandali e inefficienze che, in questi mesi, hanno visto protagonsita l'Azienda: dai biglietti falsi e tossici, alla sparizione di carburante fino all'assenteismo e alla riduzione del chilometraggio previsto.

I COSTI DEL TRASPORTO - "Sono oltre 600mila i cittadini che usufruiscono del trasporto pubblico. Non si può perciò fare a meno di parlarne e in maniera dettagliata", ha commentato Luigi Gabriele, responsabile dei rapporti istituzionali di Codici. "Oggi il trasporto urbano incide particolarmente sul bilancio delle famiglie. Solo che quello pubblico, paradossalmente, finisce per costare il 10% in più del privato". 

I BIGLIETTI FALSI E TOSSICI -- Le problematiche dell'Azienda comunque sono diverse e il dossier Codici punta a evidenziarle. Si parte dal problema dei biglietti falsi. Sono circa il 20% del totale. Uno su tre quindi che possono costare ad Atac fino a 70 milioni di euro annui. E come se non bastasse, quelli 'legali' sono tossici. Specie nella parte del codice a barre. Questo conterrebbe infatti 'Bifenolo A' che, maneggiando i biglietti, può avere effetti nocivi sulla salute. Su questo la Procura sta indagando, ma "Codici chiede che se ne vieti la stampa almeno fino a indagini concluse", ha sottolineato Gabriele.

I CHILOMETRI FANTASMA - E se per queste due questioni si può parlare di scandalo, Atac non si fa mancare nemmeno gli sprechi. A cominciare da quelli che il dossier chiama i 'chilometri fantasma'. Nel 2013 sono stati 16 milioni i chilometri in meno rispetto a quanto stabilito nell'accordo con il Comune. E nel 2014 le cose non sembrano migliorare. La media è di un milione e mezzo di chilometri in meno al mese. "Dal 2011 i tragitti percorsi sono diminuiti del 25%", ha continuato il Responsabile, "cifra che sommata a un aumento del 50% del prezzo del biglietto, porta a un aumento reale dei costi del 75%".

L'ASSENTEISMO - I chilometri quindi diminuiscono con il passare degli anni. Ma i numeri non segnano un bilancio positivo se, dalla strada, si passa al personale di servizio. In media sono circa mille e quattrocento i dipendenti Atac che ogni giorno restano a casa in maniera legittima, si legge nel documento. La forza lavoro subisce dunque una riduzione giornaliera del 15%, con picchi al 22% nel mese di agosto. "Sembra quindi che nell'Azienda, i dipendenti siano colpiti da qualche epidemia, da una febbre 'atatica' che ogni giorno li costringe numerosi a non lavorare", ha commentato Gabriele.

INEFFICIENZA DEL SERVIZIO - La spada di Damocle dell'inefficienza si riperquote ovviamente anche sul servizio. Particolarmente colpita è la metro B. Le condizioni dei vagoni sono spesso indecenti e circa la metà dei treni sono fuorilegge per quanto riguarda la manutenzione, dice ancora il dossier. Il problema principale comunque riguarda le corse. "Nel solo anno passato, la Metro B su 365 giorni di attività, in 100 giorni si è fermata almeno una volta", ha detto il membro di Codici.

GLI SPERPERI - Si aggiunge al tutto una lista di sperperi e azioni sospette. Tra queste il mancato controllo del personale predisposto al rifornimento di carburante e poca chiarezza sulle quantità fornite.

LA CARTA DEI SERVIZI - Inadeguata è anche la Carta dei servizi Atac. Almeno nella parte che riguarda le agevolazioni. "Che si tutelino le vecchie categorie è più che giusto. Ma oggi esistono nuovi poveri, nuove fasce di popolazione che vanno tutelate: le madri sole, i precari e tutti quelli che hanno un reddito minimo ma non possono usufruire di una riduzione sul costo di biglietti e abbonamenti al trasporto pubblico". Circa il 40% delle popolazione è fuori dalle agevolazioni.

LE PROPOSTE - Le cose per Codici devono cambiare. "Ci rivolgiamo al sindaco Ignazio Marino e all'Assessore Improta perchè si rinegozi il contratto di servizio e perchè si facciano controlli di qualità e legalità", ha detto Ivano Giacomelli segretario nazionale del Codici. L'Associazione chiede l'istituzione di un Osservatorio sul servizio, un centro di raccolta informazioni i cui protagonisti sono gli utenti. Opportuna sarebbe anche la partecipazione delle associazioni alle decisioni dell'Azienda e alla redazione dei contratti di servizio. Nonchè la creazione di tavoli periodici per mettere in comune le competenze. Bisognerebbe poi puntare sul potenziamento delle risorse esistenti, portare avanti una vera lotta all'evasione e creare un sistema di infomobilità integrato a livello locale, in modo da dare a chi si sposta la possibilità di scegliere i percorsi più adeguati.

LE PROSSIME AZIONI DI CODICI - "Questo dossier accende i riflettori su Atac. Ma il nostro scopo è fare la radiografia generale dei sistemi, combattere il malcostume politico e fare in modo che i cittadini siano informati. Dopo il trasporto pubblico abbiamo già un'altra azione in serbo e riguarderà i canili", ha concluso Giacomelli.

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