La protesta degli artigiani occupa il Santa Maria della Pietà: "Spazi vitali per innovarsi"

Dal padiglione 18 dell'ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, dopo l'occupazione di un giorno, sono usciti ma se non otterranno risposte dall'amministrazione “siamo pronti ad altre azioni eclatanti”. Gli artigiani artistici di Confartigianato Imprese Roma si mobilitano per difendere un settore in crisi che rappresenta un'economia importante nella Capitale: “Roma è artigiana” commenta Cristiano Mandich presidente della categoria. L'occupazione di venerdì è stata interrotta proprio perché si è aperta la possibilità di un tavolo di confronto con le amministrazioni regionale e comunale: “Abbiamo consegnato al sindaco Marino il 29 agosto scorso il progetto che vorremmo poter attuare dentro al padiglione del Santa Maria della Pietà, chiuso e abbandonato ormai da 30 anni. Ora vogliamo risposte”.

L'OCCUPAZIONE – Per attirare l'attenzione delle istituzioni cittadine venerdì scorso un gruppo di artigiani ha occupato il padiglione 18 dell'ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà. "C'è necessità di spazi vitali dove ricreare luoghi di incontro e partecipazione, dove poter interagire positivamente e affrontare anche le cose che appaiono più grandi di noi” si legge nel comunicato di presentazione della protesta. “L'Artigianato Artistico romano non può restare fermo in un mondo ormai tramontato, ma deve innovarsi e crescere”.

IL PROGETTO – Un centro di prototipazione e formazione del Made in Roma. Questo il progetto che gli artigiani artistici hanno in mente per il padiglione in questione. “Nei negozi dell'artigianato locale che si trovano nel centro di Roma ci sono ormai oggetti che vengono da fuori, spesso scadenti che nulla hanno a che vedere con le 'specialità' romane” spiega Mandich. “Quello che vorremo realizzare in quello spazio è un luogo in cui poter scambiare idee e sviluppare nuovi modelli, con l'aiuto di stampanti 3D. Questo ci permetterebbe di innovare da un lato ma anche di assicurarsi la vendita successiva di manufatti progettati e fabbricabili” continua il presidente dell'Artigianato artistico. 

ARTIGIANATO DIFFUSO – Non solo lo spazio del Santa Maria Pietà. E poco convince gli artigiani l'idea, non proprio nuova, di realizzare una cittadella dell'artigianato nell'ex caserma di via Guido Reni proposta più volte in campagna elettorale dal sindaco Marino. “Roma è una città artigiana, il suo centro è pieno di vie dedicate agli artigiani. Luoghi ormai vuoti che andrebbero reimpiegati per dare ossigeno a uno dei settori più importanti della Capitale” spiega Mandich.

UNIONE INQUILINI - “Non possiamo che appoggiare e sostenere le ragioni dell'occupazione” commenta Renato Rizzo, responsabile dell’Unione Inquilini  Roma-Nord. “Le pastoie burocratiche di Comune, Regione e ASL stanno condannando alla rovina degli spazi pubblici che potrebbero altrimenti essere riutilizzati a fini comuni e a vantaggio della collettività. Chiediamo che sia finalmente concluso il trasloco nel Santa Maria della Pietà di tutti gli uffici del XIV municipio, ancora oggi ospitati (al prezzo di un salatissimo affitto a un privato) presso il vecchio edificio di Via Mattia Battistini, crediamo che sia auspicabile la riconversione di tutto il complesso” continua Rizzo. “Il Santa Maria della Pietà potrebbe comodamente ospitare molte famiglie di romani alle prese con il dramma dello sfratto, nonché  ovviamente anche un “Ostello della gioventù”. Così come come già deciso oltre dieci anni fa in sede di Prg” continua ricordando come il 12 dicembre, proprio per fare chiarezza sulle possibili destinazioni di quel luogo, "ci sarà un incontro in municipio con tutte le associazioni della zona".