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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Roma, gli affitti e il 'doppio listino': in nero si paga la metà

Molti proprietari propongono agli affittuari l'affitto senza contratto, con guadagni per entrambi. Per chi vuole regolarizzare e risparmiare, però, c'è la legge del 2011

Una casa condivisa. Spesso, addirittura una stanza da dividere. Quelle che, negli annunci, vengono 'elegantemente' definite "ampia camera doppia" o, per chi vuole esagerare, "spaziosa e luminosa camera doppia". Per uno studente, o lavoratore, che si trasferisce a Roma, non ci sono moltissime possibilità di scelta. E' quasi obbligatorio, trovare una sistemazione in una casa con altre persone, se nn si vuole esagerare con le spese. 

Trovare un monolocale nella Capitale può, infatti, essere davvero complicato. A lanciare l'allarme, meno di un mese fa, era stata l'associazione Codici Immobiliare: per una casa di 60mq, in zona universitaria, si arrivano a spendere intorno ai mille euro di affitto mensile. Allora, qualcuno ha pensato di risolvere questa situazione. Non proprio secondo la legge, però. 
 
Molti proprietari di casa, infatti, propongono un vero e proprio listino prezzi doppio. Facile intuire la differenza: per un affitto senza contratto si spende la metà, rispetto ad un canone corrisposto in modo regolare. Una soluzione che, in pratica, mette d'accordo proprietari e inquilini. I primi evitano di pagare al Fisco le tasse dovute, i secondi risparmiano. Il problema è che ci si muove nel campo dell'illegalità.

Una soluzione per gli affittuari, però, ci sarebbe. Basterebbe ricorrere alla legge del 2011 sulla cedolare secca che prevede che "l'affitto in nero si trasformi in regolare contratto di locazione della durata di quattro anni, ad un canone mensile pari a tre volte la rendita catastale e, quindi, potenzialmente inferiore anche del 90% rispetto al prezzo di mercato". Tradotto: gli inquilini, che pagano in nero l'affitto, possono fare ricorso e ottenere la messa in regola del contratto, con un notevole risparmio. Numerose le testimonianze su internet dei risultati ottenuti, come racconta Codici: alcuni raccontano che da 350 euro per una stanza sono arrivati a pagare solo 50 euro. Altri cittadini raccontano di pagare 80 euro per un appartamento che prima della denuncia pagavano 800 euro. 
 
"Tra subaffitti, accordi verbali e comodati d’uso irregolari, il mercato sommerso dei locatari truffaldini cresce sempre più inesorabilmente. Un giro d’affari da milioni di euro all’anno – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici - Gli ospiti di tali unità abitative nella maggior parte dei casi sono studenti fuori sede, immigrati, famiglie a basso reddito, giovani precari e pensionati. Il Codici invita tali soggetti a denunciare la loro situazione per regolarizzare i contratti di affitto”.

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