Supermercati Tuodì a Roma, a rischio 49 lavoratori
I sindacati chiedono un intervento delle Istituzioni per bloccare il licenziamento di decine di lavoratori
Dodici lavoratori già mandati a casa, altri 49 rischiano di andarci a breve. Può diventare una catastrofe sociale la chiusura di 4 punti vendita del Gruppo Tuodì sul territorio di Roma e dintorni. “Abbiamo diffidato le società interessate dall’intraprendere ulteriori azioni unilaterali non condivise” spiegano i sindacati in una nota congiunta di Filcams Cgil Roma Lazio, Fisascat Cisl e Uiltucs UIL.
Gruppo Tuodi, la storia dell'acquisizione
La vicenda ha inizio due anni fa con l’operazione di dismissione della rete Margherita Distribuzione (Ex Auchan) che portò alla rilevazione, da parte del Gruppo Tuodi, di 13 negozi.
In una richiesta di incontro con la regione a firma della Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs – UIL si spiega che “i negozi, in origine 13, entrano nel Gruppo attraverso sette società veicolo, appositamente costituite, Cala Srl, Castre Srl, Nap srl, Osin srl, Pifo srl, Rubic srl, Torpi srl, nel mese di settembre 2020”. Per uno di questi 3 negozi, quello di Ostia in via di Isole Capo Verde, l’acquisizione non si concretizza per “questioni legate alla volontà della proprietà delle mura nonché intestataria della licenza” mentre per il punto vendita Cassia Due Ponti “si concretizzò – si legge ancora nella lettera - in agosto 2021 la retrocessione in Margherita Distribuzione a causa di problemi amministrativi legati alla licenza”. Non è finita perché il tredicesimo punto vendita, sito in via Fiume Giallo, “dopo una prima gestione fu ceduto al gruppo CTS, che si dichiara intenzionato a recepire i lavoratori eccezion fatta per i primi e secondi livelli”.
Nuova cessione
Cominciano quindi a circolare voci, sempre più insistenti, di una probabile cessione o chiusura degli altri dieci negozi rimasti “che trovano una prima conferma nell’apertura delle procedure di licenziamento collettivo formalizzate in data 28 marzo dalle società Pifo srl per i punti vendita di piazza Pio XI numero 20 e via Fonteiana 59/73 per un totale di 25 lavoratori. Ed inoltre dalla società Cala srl per un totale di 24 lavoratori” che operavano nei punti vendita di Via Casalina e via Montecompatri”. L’impatto complessivo delle procedure comporterebbe quindi l’espulsione di 49 lavoratori.
Punto vendita Priscilla, 12 lavoratori a casa
“Siamo in trattativa ma ci continuano a dire che non ci sono soluzioni alternative e nessuna possibilità di ricollocazione” spiega Alessandro Contucci della Uiltucs UIL. Inoltre, due giorni fa, “i dirigenti del Gruppo Tuo – racconta Contucci – hanno consegnato una lettera di licenziamento in tronco per 12 lavoratori del punto vendita Priscilla”.
Gruppo Tuodi, quale futuro per gli altri lavoratori?
“E’ evidente – continua Contucci – che anche tutti gli altri negozi andranno in dismissione o verranno chiusi. È possibile che ci possano essere, con quelle licenze, le medesime attività mentre vanno mandati a casa i lavoratori? Se si mandano a casa a calci dei lavoratori bisogna riconsegnare le licenze per evitare che magari in futuro, con la stessa licenza, nuovi imprenditori subentrino nell’attività. Chiediamo un atto di responsabilità di tutte le istituzioni affinchè intervengano per verificare. I lavoratori licenziati sono in là con gli anni ed un loro ricollocamento nel mondo del lavoro è pressoché impossibile”.
"Lavoratori in prima linea durante la pandemia"
Interviene sulla vicenda anche Franco Ciccolini, della Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti: “Abbiamo saputo dell’avvio della procedura per cessazione di attività soltanto due giorni prima, senza avere modo di elaborare soluzioni condivise che scongiurassero questa decisione”, spiega Ciccolini parlando dei punti vendita di Casilina, Laghetto, Pio XI e Fonteiana. “La goccia che ha fatto traboccare il vaso è avvenuta pochi giorni fa al punto vendita Priscilla, che conta 12 dipendenti. Ci chiediamo se sia possibile lasciare a se stesse decine di famiglie sul territorio, tra l’altro in un comparto in cui lavoratori sono stati in prima linea durante la pandemia. Ci richiamiamo alla responsabilità sociale di impresa, e ci riserviamo di coinvolgere le Istituzioni per sensibilizzare Tuodì su un concetto molto semplice: questi lavoratori non possono essere semplicemente ‘abbandonati’. Resteremo al loro fianco finché non troveremo soluzioni concrete”.