Dall’uscita del liceo scientifico Pasteur si intravedono appena. Le mura spesse che circondano il carcere minorile di Casal del Marmo sono in fondo alla strada. Le telecamere spuntano ovunque, l’intera area è videosorvegliata. Ai giornalisti l’ingresso è consentito solo dopo una lunga trafila burocratica. Nel nostro caso è durata un mese e mezzo. Il cellulare va lasciato in un armadietto di metallo, accanto al metal detector. Finiti i controlli la guardia fa un cenno al suo collega: “Potete entrare”.
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