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Giovedì, 25 Aprile 2024
Dossier Sanità malata

Dentro i pronto soccorso in tilt: "Noi medici e infermieri in via d'estinzione"

Pazienti ammassati in ambulanza o nei corridoi anche per giorni interi. Nonostante la tregua dalla pandemia i reparti d'urgenza romani sono ancora in crisi. E gli specialisti meditano di abbandonarli

Medici e infermieri allo stremo, pazienti ammassati per giorni nei corridoi o nelle ambulanze. Nonostante la tregua dalla pandemia, i pronto soccorso romani sono di nuovo in tilt.

“Sicuramente oggi siamo messi peggio rispetto al periodo critico della pandemia. Gran parte degli ospedali romani hanno il 60% dei pazienti in attesa di un posto letto”, racconta a RomaToday Stefano Barone, segretario provinciale del sindacato infermieristico Nursind. Giulio Maria Ricciuto, presidente della Società italiana della medicina d’emergenza-urgenza (Simeu) Lazio, rincara la dose: “Abbiamo una media che va dai 550 ai 900 pazienti in ogni momento fermi nei pronto soccorso laziali in attesa soltanto di essere ricoverati, di questi molti purtroppo aspettano da oltre 24 ore”, dice a RomaToday.

Le situazioni più critiche, certificate anche da alcune recenti ispezioni dei Nas, sono nel quadrante est della capitale, dove i posti letto per mille abitanti sono molti meno che nel resto della città.

L'estinzione di medici e infermieri d'urgenza? È già in atto, e dobbiamo fermarla. 

Giulio Maria Ricciuti (presidente Simeu Lazio)

A Roma est, infatti, l’unico pronto soccorso pubblico è quello del policlinico Tor Vergata (ci sarebbe anche il policlinico Casilino, che però è un privato convenzionato). Qui, quasi ogni giorno, si forma una lunga fila di ambulanze: “Arrivano in pronto soccorso, l'ospedale non è in grado di accettare nell'immediato il paziente che trasportano, e quindi inesorabilmente diventano un comodo posto letto” commenta sconsolato Alessandro Saulini, segretario Nursind Ares 118. Durante la pandemia il problema era dato dall’impossibilità di isolare altrove i pazienti covid. Oggi, a intasare i pronto soccorso (e le ambulanze) è il ritorno dei pazienti meno gravi, i cosiddetti codici bianchi e verdi. Di cui però, prosegue Ricciuto, i medici e gli infermieri d’urgenza “non dovrebbero occuparsi”.

In via di estinzione-2

Tra mansioni che non dovrebbero svolgere, turni massacranti, stipendi inadeguati e rischio aggressioni, sindacati e associazioni di categoria hanno già lanciato l’allarme. I medici e gli infermieri d’urgenza, dicono, “sono ormai a rischio estinzione”.

Hai avuto problemi nei Pronto soccorso? Vuoi denunciare una situazione poco trasparente? Raccontaci la tua esperienza scrivendo alla mail dossier@romatoday.it.

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