“Quarantacinque euro al mese non li posso proprio spendere. Anche se so che è molto importante e che preverrebbe gravidanze indesiderate. Anche perché ho già abortito una volta due anni fa. Ho provato a chiedere alla ginecologa, ma per ora il servizio sanitario nazionale non mi può aiutare”. È una tarda mattinata di un mercoledì e Sonia, 24 anni, è appena uscita dal consultorio della Asl Roma 1. Lei è una delle tantissime ragazze che stanno chiedendo a gran voce i contraccettivi gratuiti. Il Lazio, purtroppo, è messo male nella classifica stilata da Aidos delle regioni per possibilità di accesso alla pillola e si colloca al nono posto.
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