Leonardo allarga le braccia: “Sono lavoratore, fuori sede, precario. Per andare a votare dovrei prendere un giorno di ferie, ma proprio non posso”. Ha 31 anni, da 13 vive e lavora a Roma ma è ancora residente a Cariati, il piccolo borgo in provincia di Cosenza dove è nato e cresciuto: “Una mia amica abita a Hong Kong e potrà votare tranquillamente per corrispondenza. Io no, è una distorsione del sistema”, dice a RomaToday. Anche Rachele è d’accordo: “Gli italiani all’estero sono ancora più lontani di noi, ma sono più vicini al nostro paese, perché hanno più diritti di noi”.
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