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Dossier Terre radioattive

Le scorie nucleari italiane potrebbero finire a 60 km da Roma

Nel viterbese ci sono 21 delle 51 aree che per il ministero dell'Ambiente sarebbero idonee a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Ma sono in mezzo a zone sismiche, torrenti, case, oasi del Wwf e reperti archeologici

Un pick-up verde militare si ferma in mezzo ai campi di Corchiano, nel viterbese: “Se mi offrissero dei soldi per andarmene? Preferisco coltivare. Non me ne vado da casa mia”, dice Rodolfo Ridolfi mentre chiude la portiera. È il presidente del comitato per la salvaguardia del territorio di Corchiano e della Tuscia. In mezzo a queste distese di ulivi, viti e noccioli, Sogin (la società pubblica che si occupa dello smantellamento del nucleare italiano) ha individuato due delle zone dove potrebbe sorgere il deposito nazionale di scorie nucleari. 

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