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Cultura

Il Teatro Eliseo apre le porte al Roma Europa Festival

Dal 30 al 2 ottobre sarà in scena la pluripremiata produzione firmata da Kentridge e dalla Handspring Puppet Company

Il Teatro Eliseo apre le porte al Romaeuropa festival ospitando Woyzeck on the Highveld, uno straordinario spettacolo teatrale di William Kentridge basato sul testo di Georg Büchner, con la Handspring Puppet Company, dove le tecniche del teatro di figura, dell’animazione e del teatro contemporaneo interagiscono in un orizzonte di grande poesia.

Una produzione del 1992 pluripremiata che ha segnato il mondo del teatro – la critica internazionale gridò al miracolo e alla perfezione –, e riallestita nel 2008 per una tournée che toccherà vari paesi del mondo a riprova e testimonianza di come non perda nulla del suo fascino. La vicenda simbolica di Johann Christian Woyzeck è trasferita da Kentridge nella sua terra d’origine, lo Highveld, l’altopiano del Sudafrica dove sorge Johannesburg. Così questo soldato prussiano, emblema tragico dell’uomo debole e comune stritolato dagli ingranaggi della macchina militare, trova una nuova pelle, nera, una nuova casa, l’Africa dell’apartheid, un nuovo lavoro, il cameriere, e perfino una nuova incarnazione come burattino, la più satireggiata e demonizzata di tutte le creature.

La nuova ambientazione, grazie alla evidente connotazione sociale, sarebbe bastata da sola a rendere una avvincente e stimolante lettura della “Ballata tragica” di Büchner, che però trova una realizzazione scenica esemplare e sorprendente nella prima collaborazione tra Kentridge e la Handspring Puppet Company, dedita a un particolare teatro con squisiti burattini di sua invenzione. Così, grazie alla fusione in uno spettacolo di attori in carne e ossa, animazione e pupazzi, una tecnica antichissima come il teatro di figura si trasforma in una punta di lancia di una drammaturgia contemporanea di altissimo livello apprezzata dal grande pubblico grazie al suo legame con la tradizione.

Articolato su ben tre livelli teatrali, Woyzeck on the Highveld rispecchia per intero la complessa personalità di Kentridge, artista visivo, regista cinematografico prima ancora che teatrale –ai suoi film realizzati con tecniche miste è stato dedicato un focus al Festival di Cannes nel 2004– che si apre a incursioni non solo nel teatro di parola ma anche in quello musicale, esemplare il suo allestimento de Il Flauto Magico di Wolfgang Amadeus Mozart, andato in scena anche in Italia al San Carlo di Napoli. Del lavoro artistico di Kentridge in questo spettacolo troviamo un pregevole esempio nelle originalissime scenografie “viventi” in videoanimazione, realizzate anche qui con una tecnica arcaica come il disegno a carboncino.

Lasciato in forma rapsodica e non definitiva da Büchner, divenuto un caposaldo della drammaturgia anche grazie alla versione musicale di Alban Berg, Woyzeck trova nella messa in scena di Kentridge e della Handspring Company un magico momento di sintesi dove il teatro contemporaneo fa sue le tecniche della tradizione.

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