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Cultura

Poesie “Oltre la soglia”: intervista ad Elisa De Luca

Vent’anni da Tivoli ed un libro di poesie pubblicato quest’estate. La giovane poetessa intervistata da Roma Today

Nei giorni in cui l’Italia piange Alda Merini parlare di poesia, a qualsiasi livello e per qualsiasi motivo, può sembrare quasi un sacrilegio. Quando però a scrivere poesie è una ragazza di 20 anni che di queste poesie è riuscita a farne addirittura un libro (Oltre la soglia, edizioni Albatros Il Filo), siamo di fronte ad una di quelle piacevoli anomalie che tanto piacevano alla Merini che parlarne è meno sacrilego del solito. Elisa De Luca è di Tivoli e come detto ha 20 anni. Con lei abbiamo parlato del suo libro e del suo rapporto con la poesia.

Un libro di poesie a 19 anni: una cosa quantomeno insolita, specialmente per questa generazione. Ti senti un'anomalia in questo "sistema giovani"?

No, in realtà non credo di essere un'anomalia. Credo piuttosto di aver fatto scelte diverse, dettate da una maggiore consapevolezza di me stessa. Non sono l'unica ad aver avuto un'adolescenza alquanto complessa, trovandomi ad affrontare angosce, paure, sentimenti difficili e contrastanti, che vengono però vissuti diversamente a seconda della personalità, della sensibilità, della storia personale dell'individuo. Il problema sta nel modo in cui ci si pone di fronte a tali difficoltà: io ho scelto di averci a che fare, nonostante l'enorme fatica, ma alla fine sono venuta alla luce e ho trovato una mia forma di espressione nella poesia. Ho avuto la forza di non riversare il mio dolore in strade sbagliate, senza giudizio nei confronti di chi purtroppo non sempre ci riesce.

Perchè la poesia e non la prosa?
Non saprei dare una spiegazione precisa. E' come se ciò che provo fosse sgorgato dal mio interno e avesse preso la forma della poesia spontaneamente. Pensandoci bene, personalmente ritengo che la poesia sia effettivamente la forma più armoniosa con cui "dipingere" le proprie emozioni. Considero le poesie frammenti dell'essere, tant'è che non amo le composizioni particolarmente ampie, nelle quali finisco per perdermi.


Come e quando nasce la passione per la poesia?
Non ricordo esattamente quando io abbia iniziato a scrivere poesie. Suppongo sia stato circa tre anni fa e probabilmente il fatto che non lo ricordi con precisione sottolinea l'istintività del tutto. La poesia ha reso più chiaro ciò che apparentemente risultava confuso, ha vestito di luce i sentimenti e le sensazioni opache e ha conferito alla mia esperienza personale una maggiore consapevolezza. E' come se ogni volta mi confermasse che esistono le possibilità, la sensibilità, il talento. Insomma, è una passione che nasce all'improvviso, come dal nulla, per poi accorgersi stranamente che c'era sempre stata.

Chi è stato il primo a leggere i tuoi versi?
Li ho tenuti segreti alla maggior parte delle persone che mi circondano, persino alla mia famiglia. Le poesie sono parti di me e temevo che portarle alla luce volesse dire perderle e svuotarmi. Il mio fidanzato e la mia analista sono state le prime persone alle quali ho permesso di leggerle. Una volta pubblicate, mi sono resa conto di aver agito di istinto, forse poco consapevole di quanto coraggio avrei avuto bisogno, specialmente nel confronto con le persone care. Poi mi sono detta che stavo avendo un grosso privilegio: la possibilità di condividere con gli altri ciò che si ha da dire.

Il verso a cui sei più legata?
Ce ne sono diversi ma credo che ve ne sia uno emblematico: "non mi sono persa, mi sono trovata" (Stimoli). Ho attraversato momenti di incertezza, di smarrimento, in cui ho avuto l'impressione che avrei continuato a galleggiare all'infinito senza avvistare terra e invece alla fine tutto questo caos è stato un dono immenso, che ha spazzato via le false certezze e mi ha permesso di trovare me stessa.

C'è qualche autore che ti ha ispirato o che ti ispira più di altri?
Non mi sono sentita ispirata da qualche autore in particolare, anzi probabilmente mi sto interessando alla poesia più adesso di quanto non abbia fatto finora.

Dopo questo libro, qual è il tuo obiettivo?
 
Non ho obiettivi in questo momento. Potrei dire di avere delle idee vaghe ed è per questo che preferisco sperimentarmi nel lavoro per adesso piuttosto che iscrivermi ad una qualsiasi facoltà senza sapere ciò che desidero veramente fare nella vita.
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