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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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“Tuttapposto”, un film di commedia italiana che ritorna a saper rappresentare la realtà che ci circonda

Presentato al cinema Adriano di Roma l’ultimo film prodotto da Medusa, per la regia di Gianni Costantino e che vede come protagonista il comico emergente Roberto Lipari

Dal prossimo 3 ottobre sarà visibile nelle sale cinematografiche “Tuttapposto”. Un film scritto in parte dallo stesso protagonista della storia, Roberto Lipari e che presenta un cast di tutto rispetto. Luca Zingaretti, Monica Guerritore, Ninni Bruschetta, Paolo Sassanelli, Silvana Fallisi, Sergio Friscia, oltre che a Roberto Lipari, sono solo alcuni degli attori che brillano in questa commedia. Il racconto di un sistema universitario, ambientato in un ateneo siciliano che diviene una metafora per denunciare le forme di abuso del potere istituzionale attraverso un atto rivoluzionario, che avviene grazie alla creazione di un app. L’idea di creare un’applicazione capace di assegnare voti ai professori così da ribaltare un sistema che ormai è diventato una costante per quel che riguarda il modo di pensare “tipico” italiano. All’ interno della presentazione del film avvenuta dopo la proiezione, i produttori, il regista e l’intero cast artistico sono intervenuti, chiarendo i motivi che hanno spinto a creare questo film. La scelta di tematiche importanti come il sistema e l’ambiente universitario, l’importanza dell’aspetto tecnologico, la funzione del comico e della comicità. Sono tutti elementi che messi a confronto sono serviti a percepire la bella idea alla base di questo film e il valore sociale e culturale che ne determina. Fattori essenziali se si tiene conto di quale sia il messaggio a cui il genere commedia dà voce e che soddisfa di conseguenza il compito svolto dal progetto Medusa film

La Storia

“Tuttapposto” è la storia di Roberto, studente universitario in un ateneo in cui i docenti vendono esami, assumono solo amici e parenti e sono dediti alla raccomandazione. Il padre di Roberto è anche il magnifico Rettore. Roberto, andando contro la sua famiglia, stufo di essere asservito al potere del baronato, con i suoi amici, decide di combattere questo modus operandi. Realizza, infatti, un’app per smartphone denominata “Tuttapposto” che valuta l’operato dei professori. Tutto ciò porterà a una serie di colpi di scena e a un’inversione di ruoli: gli studenti acquisiscono un potere inaspettato e i professori sono costretti a comportarsi onestamente pur di ottenere un buon voto

Il lavoro del regista

Gianni Cosentino, regista che si sta affermando sempre più nel panorama cinematografico e ha svolto un lavoro dalla massima peculiarità per questo film. La convocazione di tutti gli attori ha comportato un lavoro innanzitutto basato sull’osservazione. Ha impiegato settimane per la giusta scelta dei volti degli interpreti di ogni ruolo del film. Oltre ai volti più noti, protagonisti che interpretavano i professori: Luca Zingaretti, Paolo Sassanelli, Monica Guerritore e Ninni Bruschetta. La scelta che ha riguardato il resto del cast corpo docenti è stata affidata ad una ricerca all’interno del mondo teatrale siciliano, che da sempre vanta una ricca tradizione di attori eccellenti. Maurizio Marchetti, Maurizio Bologna, Angelo Tosto, Gino Astorina, Rossella Leone, Barbara Gallo sono stai gli altri volti scelti dal regista. Mentre gli attori che hanno interpretato i giovani studenti universitari sono Francesco Russo, Simona Di Bella, Carlo Calderone e Viktoriya Pisotska, “che hanno dato freschezza e spontaneità alle dinamiche tipiche degli studenti universitari fuori sede che si ritrovano a vivere insieme”

L’ ambientazione

Il film è ambientato in una città chiamata “Borbona Sicula” che riprende le ambientazioni di Catania e Acireale, dove il tipo di architettura della città contribuisce a creare un’atmosfera che propone le dinamiche del realismo cinematografico. Caratteristica importante perché rende il messaggio del film ancora più diretto

Il linguaggio scelto dal regista

La storia racconta la diversità di due modi di pensare, anche per motivi generazionali e di conseguenza due realtà che sono in conflitto. Secondo il regista è stato necessario creare un linguaggio cinematografico fluido per seguire i giovani ed in grado di rappresentare una modo di agire e di rapportarsi veloce in quella che è l’epoca dei social. Viceversa invece sono state scelte immagini più statiche per rappresentare il mondo universitario fatto dai “baroni” che risultano ben radicati sulle loro idee.

Il senso della commedia

Il genere, quello della commedia, è il modo di raccontare che forse più di tutti è capace di rappresentare i paradossi della società e attraverso la risata far percepire l’amarezza della realtà. La stessa dinamica è svolta da “Tuttoapposto” ed è capace di cogliere perfettamente quello che la commedia vuole esprimere dal punto di vista sociale e politico e lo fa senza servirsi di stereotipi intenti a creare una risata per accattivarsi il pubblico. Stando alle stesse parole del regista “la funzione della commedia è quella di fare da lente di ingrandimento che ci permette di poter osservare in profondità i costumi, le credenze, il clima culturale di un’epoca. Il racconto cinematografico, anche se è inteso come leggero, deve avere una missione etica in modo che attraverso la messa in scena si riesce a raccontare meglio la realtà”

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