L'aborto di Maria Maddalena al Teatro dell'Orologio
Dal 13 al 31 maggio in scena la commedia intrauterina di Mario Moretti, con la talentuosa Sara Platania e la partecipazione della voce di Vittorio Stagni
Maria Maddalena, Maddly per gli amici, ha deciso di interrompere una gravidanza non voluta, non attribuibile a qualcuno in particolare, vista l'ampia gamma di scelta nella quale si muove la sua giovanissima esistenza e, soprattutto, non sostenibile per via della sua situazione di universitaria fuori corso e precaria in corso.
Insomma, una storia di oggi, una di quelle storie come tante che si affidano all'altalena del libero arbitrio ma che affondano sotto il peso di una decisione che, comunque la si riguardi, sarà sempre traumatica e carica d'angoscia. E' lecito trattare questo tema con leggerezza? E, soprattutto, si può farlo senza nascondersi dietro il piacevole paravento della "black comedy", come fa quella categoria di scrittori che mettono in gioco vivi e morti?
"L'aborto di Maria Maddalena" spiega Moretti, “vuole percorrere una via diversa. Quella della "féerie" tra sogno e realtà, tra incantesimo e realismo magico, e si carica di una valenza paradossale che attenua, se non cancella, i risvolti drammatici. Il dialogo immaginario e immaginato tra la "ragazza Maddly" e il suo feto che si agita, scalcia, ragiona e polemizza con lei ha il tono della commedia dell'assurdo. Ed è qui che la storia si avvolge in se stessa, naviga a ridosso dell'iperbole, offre e nega una conclusione, lasciando libero campo alla fantasia dello spettatore”.