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Cronaca

Il volo Parigi Roma diventa un'odissea: rotte cambiate, atterraggi d'emergenza e controlli per il coronavirus

"L'aereo tremava, scendeva e risaliva di getto. Ci mancava il fiato. Qualcuno si è sentito male", il racconto dei testimoni a RomaToday

Ci hanno messo 5 ore e mezza per raggiungere Roma partendo da Parigi. Una lunga odissea che, lo scorso mercoledì 26 febbraio, hanno vissuto i passeggeri del volo EasyJet 4245 decollato in orario ma atterrato, nella Capitale, con tre ore e mezza di ritardo complice un cambio di rotta non preventivato a causa del forte vento che ha costretto il pilota a fare un atterraggio di emergenza a Pisa

A raccontare l'episodio a RomaToday sono stati alcuni passeggeri di quel volo. Tutto è iniziato con l'imbarco, come da prassi, all'aeroporto di Orly, il secondo scalo dalla capitale della Francia.

Come da programma, l'aeromobile, ha effettuato il decollo intorno alle 17:45 ma arrivati nel Lazio, come l'allerta meteo aveva preannunciato, il forte vento (che ha causato anche crolli di alberi a Roma) ha reso impossibile l'arrivo allo scalo Leonardo Da Vinci

"Il tempo a Fiumicino, secondo il Capitano, non era buono. C'era troppo vento ed eccessive turbolenze", raccontano i passeggeri che erano su quel volo. Si è optato quindi per un cambio di rotta ed "un atterraggio di emergenza a Pisa" intorno alle 19:45, come confermato anche dalle autorità che controllano lo spazio aereo. Una manovra che, in gergo tecnico, viene definita "diversione".

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E così, mentre i tecnici facevano rifornimento di carburante (utile anche per fronteggiare eventuali nuovi cambi di rotta), nell'aeroporto di Pisa sono stati effettuati sui passeggeri degli screening medici previsti per le misure di sicurezza messe in atto negli scali italiani, per prevenire possibili contagi da coronavirus.

"Da una parte c'erano persone impaurite per le eccessive turbolenze ed il cambio di rotta, dall'altra gente arrabbiata per la aver perso coincidenze aeree. Inutile dire che non ci hanno offerto nemmeno un goccio d'acqua o uno snack, nonostante fosse ora di cena e l'aeroporto di Pisa aveva tutti i punti ristoro chiusi", raccontano i testimoni al nostro quotidiano. 

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Verso le 21, quindi, i passeggeri del volo EasyJet 4245 sono stati richiamati per il nuovo imbarco: partenza da Pisa alle 21:21 con arrivo previsto alle 21:45 a Fiumicino. Arrivati nei pressi di Roma, però, il nuovo capitolo dell'odissea.

"Anche in questo caso l'aereo non riusciva ad abbassarsi di quota per il troppo vento, definito 'tempesta' dagli stewart. Abbiamo girato ben 4 volte intorno al Lazio aspettando che si placasse. L'aereo tremava, scendeva e risaliva di getto. Ci mancava il fiato. Qualcuno si è sentito male. Chi rimetteva, chi urlava, chi aveva attacchi di panico e chi piangeva. Le hostess hanno cercato (inginocchiate perché non si riusciva a stare in piedi) di aiutarci. - il racconto - Il capitano ha proposto anche Napoli o il ritorno a Pisa, come alternative".

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Ipotesi, che, fortunatamente non sono servite. Alle 23:01 il pilota è riuscito a far atterrare l'aereo a Fiumicino, nonostante le condizioni meteo proibitive. All'arrivo il personale medico del 118 è salito a bordo per sincerarsi delle condizioni dei passeggeri del volo Easyjet e dare supporto sanitario a chi ne avesse bisogno. Dopo 5 ore e mezza di odissea tutti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.

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