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Cronaca Viale delle Terme di Caracalla

Aperti al pubblico i misteri dei sotterranei delle Terme di Caracalla

Un investimento da 300mila euro permette da oggi di accedere alle gallerie e poter mirare anche una parte dei 1600 reperti rinvenuti

Chilometri e chilometri di larghe gallerie che correvano su tre livelli sotto la vasta area delle piscine, e dove giorno e notte si affollava il lavoro degli schiavi, impegnati ad ammassare e tagliare la legna per i forni e le caldaie, controllare il passaggio dell'acqua e il funzionamento delle tubature, portare il grano al mulino che poi forniva la farina alle numerose tabernae. Mai aperti al pubblico prima d'ora, svelano da oggi i loro misteri a Caracalla gli incredibili sotterranei delle Terme.

INVESTIMENTO - Consolidate le volte con un investimento che ha impegnato la soprintendenza per circa 300 mila euro (altre 140 mila euro, in parte sostenute dalla concessionaria Electa sono servite per i restauri), una piccola parte di quei suggestivi ambienti (alcune decine di metri di due gallerie parallele) accoglie ora, restaurati e contestualizzati, splendidi marmi, imponenti colonne e capitelli, preziosi fregi, di fatto un piccolo percorso museale che aiuta il visitatore ad immaginare la magnificenza che circondava ogni spazio del grandioso complesso voluto da Caracalla, dalla biblioteca con le snelle colonne e i capitelli corinzi che secoli dopo, depredati, sono finiti ad ornare la chiesa di Santa Maria in Trastevere, alle due palestre con i fregi storici che raccontano le vittorie dell'imperatore sulle popolazioni nordiche e orientali, fino all'olimpionica piscina all'aperto, la natatio come la chiamavano i romani, dove si nuotava circondati da decorazioni architettoniche di ogni tipo.

SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO - Citate dagli storici dell'antichità come una delle sette meraviglie del mondo, le Terme di Caracalla, racconta la soprintendente Mariarosaria Barbera, erano magnificenti e "coloratissime". Altro che mattoncini a vista, come siamo abituati a vederle oggi: quelle grandi terme erano tutto un tripudio di colori, stucchi, mosaici, che si rifletteva nello specchio dell'acqua; un mondo vivace e coloratissimo, spiega la direttrice Marina Piranomonte, che svolgeva nello stesso tempo le attuali funzioni di una spa (aperta a tutti però) ma anche quelle di palestra e di foro, di luogo di studio e posto dove incontrarsi. Il progetto di riaprire i sotterranei, chiarisce la direttrice, era in attesa da 16 anni, "da quando nel '96 ci rendemmo conto che lasciati di sopra, all'aperto, i reperti in marmo rischiavano di essere rubati e decidemmo di portarli nei sotterranei per preservarli".

1600 REPERTI - Al sicuro nelle gallerie sono finiti così circa 1600 importanti reperti, una piccola parte dei quali ("i più significativi dal punto di vista ricostruttivo", fa notare la direttrice) viene ora esposto al pubblico, organizzato in sette isole che distinguono ogni ambiente dall'altro, con un allestimento rigoroso ed essenziale, firmato dall'architetto Fabio Fornasari, che privilegia la ricostruzione storica, basata sul progetto scientifico della storica Gunhild Jenewein dell'Istituto austriaco, ed evoca l'idea dell'acqua. "Dopo il Mitreo, in ottobre, un'altra apertura - sottolinea la soprintendente - a dispetto della crisi riusciamo ad essere in controtendenza". Difficile però, almeno per il momento, che il progetto possa andare presto avanti aprendo altri tratti delle gallerie (ce ne sono due chilometri gia libere e altri due chilometri, con tutta probabilità piene anche di nuovi tesori da scoprire, sono ancora da scavare) per esempio quello dove ci sono i forni e dove una volta c'era il mulino, come sogna di fare la direttrice Piranomonte. "Mancano i fondi", allarga le braccia Barbera, e quest'anno la soprintendenza archeologica di Roma dovrà fare i conti con la scure della spending review : "dovremo ridare al ministero dell'economia 1 milione e 600 mila euro, che vanno presi tra l'altro dalla spesa corrente - conclude - questo vuol dire che bisognerà fare tagli sulla manutenzione ordinaria". (Ansa)

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