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Cronaca

Choc ad Anagnina: picchia e prova a violentare una donna, era appena scesa dal bus

L'avvocato difensore della vittima: "Fatti che lasciano segni e ferite profonde per tutta la vita"

Una tentata violenza sessuale. Vittima una donna, arrivata al capolinea dei pullman per recarsi a prendere la metro ed andare lavoro nella Capitale dopo essere partita all'alba da un Comune dei Monti Prenestini. Alle 5:00 l'arrivo alla fermata, con la donna, una sessantenne straniera, che si avvia alla stazione della linea metropolitana. Qui trova un uomo, si mostra cortese, le fa spazio per farla passare e scendere le scale per andare in stazione. Ma la sua gentilezza cela le sue vere intenzioni. 

L'uomo la segue, poi comincia l'incubo: le stringe le mani al collo, la strattona, la fa cadere e prova a tirarla in un luogo appartato trascinandola da terra. Poi la tentata violenza sessuale, con l'uomo che si mette sopra la donna nel tentativo di consumare un rapporto sessuale. Da qui le grida d'aiuto e l'intervento di alcune persone presenti al terminal Anagnina che la salvano dall'orco. Vittima del tentato stupro una donna straniera, con la stessa che dopo essere stata refertata in ospedale ha poi sporto denuncia alle forze dell'ordine.

A raccontare dello stato di choc della donna, l'avvocato difensore della vittima, Luigi Piersimoni: "Purtroppo sono gravissimi e ancora numerosi tali episodi nonostante le tante campagne anti violenza e antifemminicidio. Fatti che lasciano segni e ferite profonde per tutta la vita. Io mi impegno e mi impegnerò sempre per tutelare queste vittime affinché si ottenga giustizia nell'opportuna sede non lasciando impuniti i colpevoli".

Ma mettiamo ordine: la tentata violenza sessuale, è avvenuta alle 5:00 del mattino dello scorso 6 di novembre, al capolinea dei bus dell'Anagnina. Qui la vittima, come raccontato in sede di denuncia alla polizia, ci era arrivata dopo essersi svegliata prima del canto del gallo per recarsi a lavoro, come tutti i giorni, nella Capitale. All'arrivo al capolinea incrocia un uomo, di corporatura robusta, dall'apparente età di 30-40 anni, italiano, come raccontato poi dalla donna agli investigatori di polizia. 

La donna si avvia alla stazione della metro ma comincia l'incubo. L'uomo che si era mostrato gentile le stringe le mani al collo, per poi strattonarla per il braccio sinistro. La donna perde l'equilibrio e cade in terra con l'uomo che la trascina per diversi metri. La donna pensa di essere vittima di una rapina e prega l'uomo di prendere quello che vuole e di lasciarla andare. Ma non si tratta di un'aggressione a scopo di rapina. L'uomo si mette carponi sopra la donna e prova a violentarla. La vittima prova ad urlare ed a liberarsi ma viene colpita con un pugno al capo e minacciata: "Non gridare, stai zitta o ti ammazzo". A salvare la signora ci pensano poi alcuni autisti presenti al capolinea, a cui la donna chiede aiuto gridando.

Gli autisti riescono a liberare la donna mettendo in fuga l'uomo. E' sotto choc, viene affidata alle cure del personale del 118 che la trasporta al Policlinico Casilino dove la refertano con 15 giorni di prognosi. Poi la denuncia in polizia e l'affidamento del caso all'avvocato Piersimoni. 

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