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VIDEO | Bomba carta degli anarchici contro la sede del Pd: "Non ci faremo intimidire"

Il segretario del circolo Italia-Lanciani di via Catanzaro sul posto pochi minuti dopo l'esplosione. Sui muri scritte contro il 41 bis

"Purtroppo non è il primo episodio, ce ne sono stati altri, si sono succeduti. Qualcuno simile a questo, altri diversi. Alcuni rivendicati anche direttamente nella mia cassetta delle lettere di casa". Queste la parole di Vittorio Infante, segretario del circolo Pd Italia-Lanciani di via Catanzaro, dove stanotte ignoti hanno lanciato e fatto esplodere una bomba carta che ha distrutto una delle finestre che si trovano al piano stradale in via Belluno. A rivendicare l'attentato gli anarchici, che hanno impresso con della vernice rossa delle A iscritte in un cerchio (simbolo dell'anarchia) e delle frasi eloquenti: "No 41 bis", "Alfredo libero" e "Pd mer**". 

Forte l'esplosione, avvertita nitidamente nel cuore della notte dagli abitanti della zona del Nomentano e di Piazza Bologna. A raccontare i momenti immediatamente successivi allo scoppio del petardo il segretario del circolo del partito Democratico preso di mira: "Stanotte mi ha mandato un messaggio un socio avvisandomi che era successo qualcosa al circolo - racconta ancora Vittorio Infante -. Era più o meno mezzanotte e mezza. Sono venuto a verificare di persona e c'era già la polizia. Ho constatato il danneggiamento, probabilemte causato da una bomba carta che è esplosa davanti alla finestra. Ha rotto la vetrata e divelto la finestra, provocando la proiezione dei vetri dentro tutta la stanza. Se nella sede ci fosse stato qualcuno si sarebbe potuto fare male con questo atto. Abbiamo trovato poi anche le scritte che rivendicano la matrice. Stanno facendo delle indagini".

Bomba carta contro il circolo Pd

Un attentato contro la sede del circolo di via Catanzaro che non è purtroppo una novità, come spiega ancora Infante: "Lo scorso 2 gennaio hanno lanciato un altro petardo, ma era più piccolo e danneggiò solamente la persiana della stessa finestra infranta stanotte, bucandola". Ancor prima un altro atto intimidatorio: "Era il marzo dello scorso anno e trovammo scritte "No Nato" e contro il Pd". Nel febbraio 2020 invece ignoti distrussero un pezzo di muro e strapparono la bandiera che si trova sulla porta del circolo in via Catanzaro. Due anni prima - nell'ottobre del 2018 - fuori dalla sede del circolo venne invece sparpagliata della spazzatura sempre sul marciapiede antistante alla sede del partito Democratico. 

Sit in a via Catanzaro 

Gesto intimidatorio in relazione al quale: "faremo a partire dalla 17:30 circa un sit in di solidarietà di vicinanza. Un gesto fatto contro uno dei circoli di quelli che ha lavorato tantissimo per la riuscita di quelle che sono state le primarie del 26 febbraio - conclude Infante -. Non ci faremo intimidire". 

Bomba carta circolo Pd (foto Circolo PD Italia-Lanciani)

Condanna del gesto 

"Solidarietà a tutti i democratici del circolo, alle ragazze e ai ragazzi dei GD, al segretario Vittorio Infante - scrive in una nota il gruppo consiliare del Partito democratico in Campidoglio -. E' un attacco vile che condanniamo fermamente. Ci auguriamo che i responsabili siano presto identificati. Le minacce non ci fermano". E ancora: "La notizia degli atti vandalici nei confronti della sede del PD di via catanzaro è un fatto grave che condanniamo. Per questo motivo esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al PD romano - afferma Carlo Costantini, segretario generale Cisl Roma Capitale Rieti -. Detto ciò, non può esserci spazio per la violenza in una società democratica. E nulla può giustificare atti vandalici e aggressioni, da parte di minoranze, per imporre le proprie idee. Non solo contro le persone ma nemmeno contro  i partiti che sono la cinghia di trasmissione tra i cittadini e le istituzioni".

La battaglia degli anarchici per Cospito e contro il 41 bis 

Una bomba carta rivendicata dalla galassia anarchica come detto, in relazione alla quale stanno indagando gli investigatori della digos della questura di Roma. A rendere complicate le investigazioni l'assenza di telecamere presenti sul luogo dell'esplosione. Anarchici che proseguono dunque la loro battaglia "solidale e complice" per chiedere la revoca del carcere duro nei confronti di Alfredo Cospito, anarchico abruzzese in sciopero della fame nel carcere Opera di Milano dove è stato trasferito dalla casa circondariale di Bancalli (in provincia di Sassari) dopo oltre dieci anni di reclusione per la gambizzazione dell'allora amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. In sciopero della fame dal 30 ottobre, è stato trasferito prima nel penitenziario di Opera a Milano per le precarie condizioni di salute e poi in ospedale. Esponente della Federazione anarchica informale, è anche accusato di strage per due ordigni esplosi nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano (in provincia di Cuneo) nel 2006, che non provocarono feriti.

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