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Cronaca Marconi

Via Pincherle: la protesta degli inquilini approda a Genova

Due inquiline si sono incatenate dentro la sede del gruppo immobiliare Giacomazzi, ottenendo un incontro con i vertici della società. Risultato: la società riaprirà le trattative con la Regione Lazio

Abbiamo sottovaluto la portata e gli effetti della dismissione dei 116 alloggi di via Pincherle. Esprimendo questo concetto la società Area Mestre del Gruppo immobiliare Giacomazzi ha annunciato che è pronta ad intavolare nuovamente una trattativa con la Regione Lazio.

E' questo il risultato raggiunto dall'azione di protesta portata dagli inquilini insieme con il responsabile nazionale dell'Associazione inquilini e assegnatari, Angelo Fascetti. In mattinata infatti due inquiline, insieme con Fascetti, si sono incatenate per protesta dentro la sede del gruppo immobiliare Giacomazzi a Genova.

Contemporaneamente a Roma gli altri inquilini hanno presidiato con un picchetto e una contestuale  distribuzione di volantini, l’ingresso di Fata a via Urbana 169.

La protesta di Genova è durata tutta la mattina ed ha avuto l'effetto di ottenere un incontro con la società. Nel corso dell'incontro Giacomazzi si è pronunciato favorevolmente sull’ipotesi di ripresa della trattativa con la regione Lazio. Disponibilità è stata espressa anche ad annullare i contratti di vendita già stipulati con terzi. Questo però a patto che le amministrazioni tengano conto delle penali previste per le mancate vendite.

La società Giacomazzi ha quindi annunciato che sarà presente personalmente all'incontro del prossimo 27 marzo.

“Con le mobilitazioni di oggi”, spiega una nota di AS.I.A RdB, “abbiamo voluto denunciare la manovra speculativa di Giacomazzi. Ci chiediamo: come ha fatto la Giacomazzi (attraverso la sua controllata ‘Finanza e Sviluppo Immobiliare’ con un capitale sociale di 125mila euro e un rating ‘rosso D’ che consentirebbe di ottenere dalle banche un fido di appena 5mila euro) a fare quest’operazione immobiliare? E se una società può permettersi il lusso di non rispettare gli accordi presi in un tavolo interistituzionale, di non ascoltare l’invito del Prefetto di Roma a recedere dalla vendita a terzi, quali interssi e quali coperture sostengono l’intera operazione?”

RIASSUNTO DELLA VICENDA
Gli appartamenti in questione sono stati acquistati lo scorso dicembre dal gruppo Giacomazzi, tramite la controllata Area Mestre Srl, al costo di 19 milioni di euro da Fata Assicurazioni Danni Spa (del gruppo Generali Spa). Nel settembre 2008, in occasione di un tavolo convocato dalla Regione Lazio, alla presenza anche di un rappresentante del Prefetto di Roma, il gruppo Giacomazzi, attraverso il dr. Eugenio Greco, si era dichiarato interessato a un accordo con l’assessore regionale alla Casa del Lazio Mario Di Carlo per l’acquisto in blocco dei 120 appartamenti da parte dell’Ater.

La regione Lazio ha offerto una plusvalenza del 10% sul prezzo di acquisto e Giacomazzi si è impegnata a non vendere a terzi, così da consentire la tutela del diritto all’abitare di oltre 300 persone.

Giacomazzi però non ha mantenuto questo patto, cominciando a vendere a terzi e soprattutto rifiutando la proposta della Regione. Negli ultimi giorni gli inquilini avevano incassato l'appoggio del prefetto che si era detto pronto anche a sequestrare gli immobili se Giacomazzi avesse mantenuto l'intenzione di vendere gli immobili.
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