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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Giulia

Progetto Via Giulia: lettera aperta dell'Ordine degli Architetti

"Fondamentale il confronto con la cittadinanza": l'Ordine di Roma e Provincia comunica così la sua posizione in merito all'opera urbanistica per la costruzione dell'hotel di lusso e dell'urban center

"Lo spazio della città è di chi lo pratica, non di chi lo progetta", con queste parole si è espresso l'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (O.A.P.P.) di Roma e Provincia in merito alla questione del tanto chiacchierato "restyling" di Via Giulia, dopo le perplessità del Sindaco e dell'Assessore alla Cultura e al Centro Storico. Proprio oggi l'ordine degli architetti ha inviato all'Assessore alle Politiche Culturali di Roma Capitale Dino Gasperini una lettera aperta per chiarire la sua posizione in merito al progetto a firma del collega Stefano Cordeschi che vederebbe la costruzione di un albergo di lusso, appartamenti, parcheggi interrati e un urban center nella storica strada romana.

"La vicenda di via Giulia è una eccezionale opportunità di rilanciare il tema dell’architettura contemporanea nei centri storici", ha dichiarato Alfonso Giancotti, consigliere dell'O.A.P.P. di Roma e Presidente del CTS della Casa dell'Architettura, sintetizzando così il contenuto della lettera. "Negli anni '60, all'epoca dei primi ex-aequo assegnati nel Concorso per i nuovi Uffici per la Camera dei Deputati, si decretò ufficialmente la totale rinuncia a qualsiasi ragionamento sulle modalità di intervento contemporaneo all’interno nel Centro Storico di Roma.Da quel momento Roma è diventata una città interrotta perché si è cessato di immaginarla". La posizione della categoria, "addetta ai lavori" per eccellenza, vede quindi la soluzione dell'annosa questione a metà tra le due posizioni di chi vorrebbe una città più all'avanguardia e al passo coi tempi e chi, invece, vorrebbe vedere intatta l'ubanizzazione di una zona storica e ricca di memoria.

"Lo spazio della città è di chi lo pratica e non di chi lo progetta - si continua a leggere tra le righe della missiva - pertanto in  casi  come  quello di via Giulia è inevitabile un confronto con  la cittadinanza, le associazioni, le categorie professionali che solo il Concorso di Progettazione permette di condurre a monte del processo. Fermo restando il legittimo e imprescindibile ruolo politico di Roma Capitale nella definizione delle scelte strategiche e finanziare,sottolineiamo l’importanza dell’adozione dello strumento del Concorso Internazionale di Progettazione di tipo aperto, a garanzia della qualità e della sicurezza dei  manufatti,della certezza di  costi e tempi del progetto". E al termine dell'intervento, l'ordine si lascia scappare una sferzata nei confronti delle politiche economiche troppo spesso "dittatrici" delle regole del gioco: "nel momento in cui le normative italiane continuano a misurare la capacitàdi un professionista dal fatturato che produce, un’inversione di tendenza sarebbe un’occasione irripetibile della quale assumersi in pieno la responsabilità". 

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