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Cronaca Pietralata / Via dei Durantini

Via Durantini, per lo Sdo una strada tra i palazzi: "Sopraelevata come la tangenziale"

La denuncia arriva dai residenti che da tempo si stanno muovendo per comuncare all'amministrazione l'impatto dell'opera. "Avremo le auto davanti alle finestre"

I cittadini temono diventerà una piccola tangenziale Est proprio di fronte alle loro finestre. Una strada da realizzare su un lembo di terra rimasto inedificato che si infila stretto tra i loro palazzi. Stiamo parlando di una sezione del progetto molto più ampio di viabilità legato allo Sdo di Pietralata: una strada di collegamento che, osservando la planimetria del progetto, dovrebbe unire via Durantini, all'altezza del civico 253 (proprio all'altezza del nuovo complesso edilizio in corso di realizzazione Parco dei Durantini), arrivando fino all'ospedale Pertini per poi collegare la zona della piscina realizzata in occasione dei Mondiali di Nuovo fino alla clinica convenzionata Itor.

La via passerà proprio in mezzo a una serie di palazzine realizzate tra gli anni sessanta e settanta, in uno spazio stretto tanto che a vista d'occhio proprio non ci si riesce ad immaginare una strada. A fare da ostacolo lungo il tragitto, un rilievo di roccia altro circa dieci metri, coperto dalle fronde degli alberi. Per questo i cittadini temono che “realizzeranno una sopraelevata proprio davanti alle nostre finestre”.

Via Durantini: per lo Sdo, una nuova strada tra le case (foto 1)

“La strada dovrebbe proprio passare qui, su questa striscia di terra sotto cui scorre l'acquedotto Vergine” raccontano mostrando l'ingresso che scende sotto terra. “Abitiamo qui fin da quando siamo nati, ci giocavamo quando eravamo bambini” ricordano i residenti. “La striscia di asfalto dall'alto sembra una strada dissestata, in realtà è stata gettata dal costruttore al tempo della realizzazione delle palazzine negli anni '70 per permettere ai mezzi pesanti di passare” spiegano. “Ci hanno sempre raccontato che lo Sdo avrebbe dovuto riqualificare questi quartieri, invece per noi sarà la rovina”.

Il progetto dello Sdo non è certo una novità per gli abitanti di Pietralata. Nato alla fine degli anni '50, assunto come asse portante del Piano regolatore del 1965 (che nella parte orientale della città prevedeva di portare ministeri e attività direzionali), negli anni è stato elaborato, dimenticato, resuscitato, ridimensionato e riadattato più volte. Nel 2001, quel lembo di terra è stato oggetto di esproprio da parte del Comune di Roma proprio per permettere la realizzazione delle opere contenute nello Sdo.

I cittadini nel tempo hanno denunciato il possibile impatto dell'opera alle autorità. Il 13 gennaio del 2012 hanno inviato una petizione firmata da 438 cittadini al sindaco Alemanno. Nel documento si legge: “L'attuazione del progetto sarà deleteria a livello ambientale e porterà un notevole peggioramento della qualità della vita (inquinamento atmosferico ed acustico, abbattimento di alberi e piante) di tutti noi abitanti che viviamo da anni in questa zona del quartiere, ormai consolidata a livello urbanistico”.

A distanza di oltre un anno, il 28 marzo 2013, l'ex sindaco Alemanno ha risposto: “Le suddette aree sono già state espropriate e prese in carico dall'Amministrazione Capitolina per la realizzazione di parcheggi e di una strada, così come previsto dal Piano particolareggiato Comprensorio Direzionale Pietralata. […] Tali lavori, di imminente attuazione, saranno realizzati in conformità alle normative vigenti in materia ambientale, prevedendo, in tal senso, l'adozione di opere di mitigazione acustica lungo il confine stradale, a protezione dei fabbricati più prospicenti”. Parole che per i residenti significano avere un muro di plastica proprio davanti alle proprie finestre. Le stesse parole erano state usate più di un anno prima dall'ingegnere responsabile del progetto dello Sdo che il 15 settembre 2011 aveva scritto: “Tali opere sono di imminente realizzazione”.

Via Durantini: per lo Sdo, una nuova strada tra le case (foto 2)

Da qualche settimana è stato aperto anche il cantiere che ha iniziato a scavare nella roccia per mettere dei grossi fili di metallo. La data precisa dell'inizio dei lavori non la conosciamo, nella zona adiacente ai lavori nei pressi dei palazzo non abbiamo trovato alcun cartello con le indicazioni a riguardo. Solo qualche strada più avanti, verso la stazione della metropolitana Quintiliani, a oltre cinquecento metri di distanza, abbiamo trovato un cartello che porta il simbolo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che indica l'inizio dei lavori del 'primo stralcio della viabilità locale del Comprensorio direzionale di Pietralata'. Ma, in mancanza di ulteriori indicazioni, non sappiamo se i lavori in corso d'opera nei pressi dei palazzi in questione siano riferibili a questo cartello.

Per capire i lavori abbiamo anche 'scalato' la piccola collina che porta a vedere il cantiere dall'alto. “Da giovedì hanno sradicato gli alberi che sorgevano in cima alla protuberanza rocciosa” racconta una degli abitanti che ha portato delle immagini scattate negli anni scorsi che mostrano la spianata ricoperta di erba e di alberi. Qui i camion hanno già iniziato a versare del materiale. Una terra scura e umida. Dall'alto (come mostriamo anche nelle immagini) è possibile vedere anche qualche copertone. Mentre guardando più da vicino si nota un frammento di scatoletta di metallo. “Chissà da dove viene questo materiale” si chiedono gli abitanti.

Via Durantini: per lo Sdo, una nuova strada tra le case (foto 3)

In attesa di capire che ne sarà del loro territorio, i cittadini presenti hanno cercato di non lasciare andare al degrado quel lembo di terra che hanno ribattezzato “Il giardino di Adorno” dal nome di uno degli abitanti che aveva trasformato con le sue piante di olivo e di frutta, quell'angolo di città in un giardino verde. Il 16 maggio 2013, tre dei residenti di quelle palazzine hanno inviato una lettera all'assessorato competente del comune di Roma per “poter adottare l'area in oggetto, in attesa della realizzazione delle opere previste” si legge nella comunicazione. “E' nostra intenzione realizzare un giardino attrezzato con giochi per bambini, panchine, uno spazio per pratiche sportive e tutto ciò che potrà favorire l'aggregazione”. Il 21 maggio 2013, l'ex assessore ai Lavori Pubblici, Fabrizio Ghera, risponde: “Parere favorevole”. Come ci mostrano i residenti, sono state anche installate delle panchine da parte dell'amministrazione municipale. Di certo una scelta non proprio 'da protocollo' per un lotto destinato ad ospitare una strada. “Una strada che distruggerà per sempre la vivibilità di questi palazzi”.

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