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Cronaca Appio Latino / Via Assisi

Via Assisi: tra le proteste dei cittadini, la politica e le case occupate

Dopo lo scippo alla lavoratrice poi ricoverata per trauma cranico, com'era e com'è la strada. Mentre i cittadini e i lavoratori non ci stanno

Via Assisi, dieci giorni dopo: come sta Deborah De Paulis, l'operatrice Telecom che, scippata dai borseggiatori, cadendo ha subito un forte trauma cranico? L'abbiamo chiesto al rappresentante sindacale RSU-UGL Nicola Capurso, che conosce la vittima: "Deborah sta reagendo bene alle cure, e i medici dicono che giorno dopo giorno sta migliorando". Ma Deborah De Paulis non è l'unica persona che testimonia di una via poco sicura. Capurso ci ha raccontato che "già a maggio scorso una lavoratrice dell'azienda stava per subire molestie, molestie che evitò reagendo prontamente, urlando e mettendo in fuga l'aggressore: è un fatto che abbiamo anche reso noto all'azienda stessa con un comunicato". E' semplicemente un'altra brutta storia di via Assisi.

UNA VIA NON PROPRIO SICURA - Dopo quanto accaduto a Deborah De Paulis, c'è stata una fiaccolata cui hanno partecipato lavoratori e residenti della zona, per sensibilizzare sulla situazione della via. "Dopo la fiaccolata, possiamo dire che la zona non è più sicura, ma di certo più controllata, ha più attenzioni", ha detto Capurso, che ricorda l'iter che la sua azienda - la Telecom - ha vissuto nel trasferirsi nella zona: "Prima eravamo a Setteville, e lì c'era ogni giorno, sotto i nostri occhi, il giro della prostituzione con il suo indotto, ma in dieci anni non è mai successo nulla. Quando si è trattato di trasferirci, noi abbiamo presentato come dipendenti una petizione in cui esprimevamo all'azienda le nostre perplessità, e chiedendo un servizio di navetta dalla fermata autobus più vicina, che è ad un chilometro". Un chilometro di distanza da una via poco raccomandabile, e in cui i parcheggi, interni ed esterni, sono pochissimi.

I FURTI ALLE AUTO AZIENDALI - Capurso ci ha anche raccontato che sopra la sede dove ora c'è il costumer care 119, c'era una stazione radio, nella quale i tecnici della manutenzione andavano spesso a fare lavori: quegli stessi tecnici avevano segnalato ai dipendenti che spesso subivano furti alle auto aziendali, all'interno delle quali c'era strumenti costosi. Questa è un'altra - forse la principale - ragione della petizione.

IL CIVICO OCCUPATO - Uno dei problemi della via è il civico 157, occupato da varie persone. Qui spesso ci sono stati episodi legati alla droga, come lo spaccio di cocaina dello scorso ottobre. E' una situazione difficile per i residenti e per chi lavora: "Noi crediamo che tutti debbano essere tutelati, anche chi vive in quello stabile. Ma pensiamo anche che non è possibile che una donna con due figli esca di casa e non torni la sera: la tutela devono averla soprattutto i lavoratori e i cittadini della zona", ha aggiunto Capurso. Quello di Capurso è l'ennesimo richiamo di chi lavora o vive nella via, ma non ci sta e vuole che la strada cambi. E per questo si fa sentire. E vuole che ad ascoltare siano le istituzioni.

GIA', LE ISTITUZIONI... - Via Assisi è da alcuni mesi teatro di discussioni politiche - spesso inascoltate - proprio inerenti la sicurezza. Monica De Pinto, vicesegretario dei giovani Udc e responsabile IX Municipio per l'associazione 'Cambiare Davvero': "Abbiamo interrogato il sindaco e ci auguriamo che questo problema venga preso in considerazione il prima possibile. Occorre restituire tranquillità e sicurezza ai cittadini e garantire assistenza alle persone e famiglie che hanno occupato lo stabile". Proprio Monica De Pinto già lo scorso luglio aveva commentato negativamente il voto sfavorevole, al Municipio IX, sulla proposta n. 15/2012 su "azioni di contrasto agli insediamenti abusivi ed al degrado urbano", legata alla situazione di via Assisi e del civico 157. E, a guidare quel voto sfavorevole c'era il presidente del IX Municipio, Susi Fantino (PD), che dopo l'aggressione a Deborah De Paulis ha commentato con un comunicato: "Un episodio drammatico che ci pone il dovere di riaprire una seria riflessione sulle iniziative da adottare per contrastare alcuni fenomeni criminali in crescita a Roma e nel nostro quartiere".
 

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