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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Trastevere / Passeggiata del Gianicolo

Passeggiata del Gianicolo: decapitato il busto di Achille Sacchi

L'assessore Gotor: "Atto vandalico di incredibile stupidità"

E' stato vandalizzato e decapitato. Nel mirino di una banda di ignoti il busto marmoreo di Achille Sacchi, opera realizzata dallo scultore Giovanni Prini nel 1908 e parte della serie di 84 busti che sulla passeggiata del Gianicolo ritraggono i combattenti che hanno partecipato alla difesa della Repubblica Romana nel 1849.

A darne notizia la Sovrintendenza Capitolina che ha effettuato un sopralluogo insieme ai carabinieri, senza che sia stato possibile rintracciare la testa della scultura e trovare tracce riconducibili al responsabile dell’atto vandalico. È stata sporta denuncia contro ignoti.

Duro il commento dell'assessore alla cultura di Roma Capitale Miguel Gotor: "La decapitazione del busto di Achille Sacchi al Gianicolo e l’asportazione della testa è un atto vandalico di incredibile stupidità. Chi se ne è reso responsabile si qualifica da solo. La Sovrintendenza Capitolina ha già provveduto a sporgere denuncia per l’accaduto e ci auguriamo che le forze dell’ordine possano assicurare alla giustizia l’autore, o gli autori, di questo gesto. Chi attenta al patrimonio culturale di Roma non deve restare impunito".

Chi è Achille Sacchi 

Medico e patriota, nato a Mantova nel 1827, Achille Sacchi partecipò alla prima guerra d'indipendenza (1848) e alla difesa di Roma (1849). Esule in Piemonte (1852), riparò in Svizzera perché coinvolto nel tentativo insurrezionale mazziniano di Milano (febbraio 1853). Prese parte alla campagna del 1859 con i Cacciatori delle Alpi, all'ultima fase della campagna del 1860 e a quella del 1866. 

Il precedente 

Busti della passeggiata del Gianicolo che non sono nuovi ad atti vandalici. Era la notte del 14 aprile del 2018 quando due busti furono oggetti di atti vandalici da parte di ignoti. Nel mirino finirono le sculture marmoree di Melchiorre Cartoni ed Enrico Guastalla, divelti dal loro basamento e gettati a terra. I busti in quel caso non riportarono danni irreparabili. Nella stessa notte vennero danneggiati anche un segnale stradale ed il vetro della bacheca in legno posta all'ingresso dell'ambasciata di Finlandia. A chiamare i carabinieri della stazione Gianicolense in quel caso fu il custode della sede diplomatica del Paese scandinavo. 

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