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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

La banda di 'cravattari' del litorale: i prestiti al 204% estorti con ricatti e pestaggi

Finiti agli arresti domiciliari quattro uomini residenti tra Ostia e Fiumicino. Le vittime acconsentivano a fingere incidenti stradali per recuperare il denaro

Approfittavano della disperazione di commercianti e piccoli imprenditori in difficoltà economiche, fortemente indebitati, per farsi avanti come “salvatori” e offrire una breve boccata di ossigeno sotto forma di prestiti. Che nel giro di pochissimo tempo tornavano a chiedere indietro con interessi superiori al 200%, ricorrendo anche a minacce, ricatti e pestaggi per riscuotere.

Al centro del giro d’usura quattro uomini tra i 40 e i 50 anni, tutti residenti tra Ostia e Fiumicino, cui martedì i finanziari del comando provinciale di Roma hanno notificato altrettante ordinanze con cui il gip del tribunale di Roma ha disposto gli arresti domiciliari. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata all’usura, estorsione e abusiva attività finanziaria.

Spedizioni punitive e minacce per chiedere la restituzione delle somme

L’inchiesta è partita nel 2019, in seguito alla denuncia di una delle vittime degli strozzini. Che non facevano distinzioni quando si trattava di prestare denaro: promuovendosi come persone in grado di elargire grosse somme in poco tempo attiravano sia titolari di attività e piccoli imprenditori sia persone che, per le ragioni più disparate, si trovavano soffocate dai debiti. Una volta consegnato il denaro iniziavano a chiederlo indietro a tassi sempre più elevati organizzando vere e proprie spedizioni punitive.

Le vittime costrette a inscenare falsi incidenti per recuperare i soldi

In alcuni casi le vittime, per evitare ripercussioni, accettavano di inscenare falsi incidenti stradali così da recuperare le somme attraverso i risarcimenti assicurativi, oppure mettevano a disposizione degli strozzini auto “sicure”, il cui valore veniva scalato dal debito residuo. 

Almeno 10 le persone finite nella rete dei quattro indagati, che agivano indistintamente in tutta Roma pur facendo base sul litorale. A uno dei quattro l’ordinanza cautelare è stata notificata in carcere, dove sta già scontando una condanna per altri reati. Le indagini delle fiamme gialle intanto proseguono per capire quante altre persone siano finite vittima del giro di usura.

"I Casamonica mi hanno prestato i soldi, poi mi hanno pestato. Ho pensato di uccidermi"

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