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Cronaca

Prestiti a fermo, multe ed interessi settimanali al 20%: così tre bande di cravattari davano soldi a strozzo

L'Operazione "I Figuranti" ha permesso di smantellare tre organizzazioni operanti fra Roma, Anzio e Tivoli. Trade Union un usurato divenuto usuraio

Un pensionato strozzato dai debiti che da usurato è diventato egli stesso usuraio e procacciatore di vittime con problemi economici in cerca di denaro contante da reperire subito. Soldi facilmente ottenibili dagli 'strozzini' ma che inevitabilmente portavano i creditori a cadere nella spirale senza fondo dei 'cravattari'. È un uomo di 54 anni de La Rustica il trade union che ha permesso alla Squadra Mobile di sgominare tre distinte organizzazioni operanti su Roma, Anzio e Tivoli dedite ad usura, racket ed estorsioni. 

Prestiti a fermo, rate settimanali solo sui tassi di interesse, multe con interessi dal 5 al 10 per cento per ogni giorno di ritardo sino alla richiesta della somma totale del denaro elargito dagli usurai da restituire con tassi che potevano arrivare anche al 120% del totale della somma ricevuta.

Quindici le vittime accertate, baristi, commercianti, piccoli imprenditori, odontotecnici e disoccupati, molti dei quali scommettitori e ludopatici. Due i metodi utilizzati il prestito a fermo ed i rimborsi settimanali, usati di frequente dagli usurai. 

Nel caso del prestito a fermo il sistema era semplice: su un prestito da 2mila euro per esempio, si staccava un assegno da 1600 nel quale i 'cravattari' trattenevano il 20%, poi settimanalmente chiedevano la restituzione solo dei tassi usurai, con interessi al 10 e 20%. Una volta ripagata la quota di interessi arrivava poi la "Maxi Rata" consistente nella richiesta del prestito totale già ripagato abbondantemente solo con i tassi usurai. Da qui la spirale senza fondo, con le vittime costrette a chiedere nuovi soldi per pagare i debiti di quelli prestati entrando di fatto in un pozzo senza fondo.

Diverso ma ugualmente senza uscita il sistema dei cosiddetti rimborsi settimanali. Anche in questo caso si stabiliva un prestito con restituzione a 20 settimane e quota fissa ogni settimana. Quota settimanale che portava al pagamento solamente dei tassi usurai. In questo ambito venivano però applicate delle multe con interessi al 5 e 10% per ogni giorno di ritardo, sino alla richiesta, anche in questo caso della "Maxi rata" da liquidare come detto entro le 20 settimane.

In caso di mancato pagamento avvenivano quindi minacce, pestaggi e ritorsioni. In un caso accertato dagli investigatori della Squadra Mobile una delle vittime venne pestata dai riscossori e ricoverata in ospedale con 30 giorni di prognosi. 

Fra le vittime anche Marco Baldini

A mettere fine al business di tre distinti gruppi criminali, smantellando una pericolosa associazione a delinquere che effettuava prestiti di denaro ad interessi usurari a vari personaggi romani e che per il recupero dei soldi utilizzava violenze e minacce, attraverso talvolta delle vere e proprie estorsioni, sono stati gli investigatori della Squadra Mobile di Roma che hanno arrestato 10 persone indagandone 5 al termine dell'operazione denominata "I Figuranti".  

Il blitz è scattato alle prime luci del giorno nell’ambito di una complessa attività investigativa coordinata dal Gruppo Reati contro il Patrimonio della Procura della Repubblica di Roma,  con gli investigatori della Squadra Mobile di Roma che hanno eseguito diecim misure cautelari (5 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) smantellando i tre gruppi operanti nella Capitale (5 arresti), a Tivoli (2 arresti) e ad Anzio (3 arresti). 

Blitz antiracket 1-3
 
Agli arrestati, di età compresa tra i 27 ed i 65 anni ed i 5 indagati, gravitanti distintamente nei quartieri capitolini di Montesacro,  Centocelle, Colli Aniene, La Rustica, Ponte di Nona, Alessandrino, Casal Monastero, Giuliano Dalmata e nei Comuni di Tivoli ed Anzio, stabilmente ben inseriti nel tessuto criminale romano, sono contestati a vario titolo i reati di estorsione, di associazione a delinquere finalizzata all’usura ed all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria, nonché per alcuni anche le lesioni personali aggravate in occasione della riscossione del denaro prestato ad interessi usurari. 

Nel corso delle indagini condotte dalla sezione “Reati contro il Patrimonio” della Squadra Mobile che hanno spaziato dal litorale di Anzio-Nettuno sino al comune di Tivoli passando per alcune zone della Capitale individuando tre autonomi gruppi criminali, è stato possibile ricostruire le mansioni di ciascun arrestato, ognuno con specifici ruoli in seno all’associazione avente base a Roma, proiettata alla realizzazione di un preciso progetto illecito consistente nella concessione di somme di denaro a soggetti in difficoltà economiche, agganciate attraverso una rete ben precisa di contatti, ad interessi maggiorati che oscillavano dal 10 al 15% a settimana, con l’aggiunta di una “multa” pari al 20% comminata per ogni ritardo settimanale  nei pagamenti.

L’associazione criminale, promossa, costituita e diretta dai tre capi M.G., 53enne romano di origini calabresi con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, e da due incensurati P.F., 56enne romano e P. L., 51enne di Marcellina (Comune della provincia nord est della Capitale), si avvaleva delle capacità commerciali e finanziarie del 55enne M.Z. vero e proprio contabile del gruppo, responsabile dei conti economici dell’”azienda”.

Grazie alle indagini condotte con l’operazione “I Figuranti” che ha preso il nome proprio dalla circostanza che gli indagati nel corso delle conversazioni intercettate definivano così gli assegni da versare agli usurai a garanzia del prestito ricevuto, e che hanno interessato l’arco temporale ricompreso tra il 2017 e la prima metà del 2018, è stato possibile definire la figura-chiave di M.C. 54enne romano del quartiere di Centocelle, che ha permesso di fare luce sia sull’associazione a delinquere composta da sette degli arrestati, sia di definire gli altri due gruppi di usurai che insistono uno sul litorale di Anzio ed uno su Tivoli.

In particolare, determinate è stato appunto il ruolo ricoperto da M.C. che ha svolto una minuziosa attività di mediazione tra i vertici dell’associazione ed i “clienti” da lui stesso procacciati, diventando di fatto l’anello di congiunzione dei tre filoni d’indagine, permettendo di seguire un filo conduttore tra i diversi soggetti coinvolti in quanto, nella duplice veste di usuraio e persona sottoposta ad usura, questi si è occupato di fornire un proprio contributo ai promotori ed gli organizzatori dell’associazione a delinquere di cui faceva parte segnalando commercianti in difficoltà economiche, dai quali ricavava a sua volta denaro per fronteggiare i debiti contratti con i suoi stessi sodali. 

Proprio la figura di M.C. ha consentito di “connettere” l’attività investigativa sull’associazione ad un altro gruppo criminale sul versante di Anzio (Roma) che vedeva in T.S. 58enne romano con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, il quale si serviva appunto di M.C. per veicolare denaro “in prestito” e riscuotere i lauti interessi settimanalmente.

Gli altri arrestati sono stanziali nel quartiere di Centocelle, P.G. 45enne romano con precedenti di polizia in materia di stupefacenti e già sottoposto alla sorveglianza speciale, e M.M. 56enne romano, mentre D.M. 51enne di Colli Aniene e C.A. 27enne di Tivoli (Roma), si occupavano unitamente ad altri cinque soggetti indagati a piede libero, di riscuotere le somme di denaro prestate dagli altri componenti dell’associazione, ricorrendo in alcune occasioni alle maniere forti e a delle vere e proprie estorsioni cagionando delle lesioni a M.C. quando non era in grado di saldare i suoi stessi debiti o di “raccogliere” le rate dalle vittime dell’usura. 

L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi è stata effettuata alle prime ore della mattinata odierna associando cinque persone presso le Case Circondariali di Regina Coeli a Roma e di Velletri, sottoponendone altre cinque alla misura degli arresti domiciliari, mentre sono cinque le perquisizioni domiciliari effettuate a Tivoli, Ardea ed Anzio presso le abitazioni di altrettanti indagati, permettendo di sequestrare ulteriore materiale probatorio.

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