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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Disperso nel fiume

La drammatica storia dell'uomo "inghiottito" dal Tevere, le ricerche del disperso appese a un filo

Il disperso, un 61enne, la notte precedente era stato ricoverato e dimesso dall'ospedale Fatebenefratelli

Le ricerche non hanno dato esito. Continueranno anche oggi. La speranza però di ritrovarlo in vita è sempre più flebile. Dalle 8 del mattino del 2 dicembre, lungo tutto il Tevere, la polizia di Stato, con il comparto della squadra fluviale, e i vigili del fuoco, stanno scandagliando il fiume con la speranza di ritrovare un uomo di 61 anni, un senza fissa dimora che in molti conoscono, perché frequentato della zona. Aree, quelle che ben conosce, che invece questa volta gli sono costate care.

A dare l'allarme della sua scomparsa, intorno alle 7:50 circa, un passante. Il testimone, che stava portando a passeggio il cane sulla banchina del Tevere, all'altezza di Ponte Cestio ha visto un uomo che stava camminando a bordo del fiume. Forse non si è accorto di alcuni gradini, fatto sta che ha perso l'equilibrio finendo nelle acque agitate visto il maltempo che aveva iniziato ad imperversare su Roma. Impaurito, ha provato anche ad aggrapparsi sui rami che costeggiano l'argine del fiume. Lo ha fatto per diversi metri. Poi la corrente lo ha "inghiottito". Un drammatico incidente, secondo quanto ricostruito dalla polizia.

È da quel momento che, incessanti, sono iniziate le ricerche, interrotte ieri per il maltempo e riprese oggi. Ma chi è quell'uomo finito in acqua? La polizia di Stato, attraverso una breve indagine è riuscita a risalire alla sua identità: un senza fissa dimora algerino di 61 anni. Secondo quanto ricostruito, l'uomo la sera precedente - quella del primo dicembre - si era recato al Fatebenefratelli per farsi medicare alcune ferite.

Entrato in ospedale alle 23 circa, è stato dimesso alle 4 del mattino. Ad immortalarlo le telecamere di sorveglianza. A capire che l'uomo sia lui, anche il riconoscimento di alcune persone che frequentano le banchine del Tevere e della vigilanza esterna dell'ospedale dell'Isola Tiberina. Le speranze di ritrovarlo in vita, con il passare delle ore, sono sempre meno. 

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