Guerriglia a Roma - L'infiltrato con la barba incolta si chiama Fabio Di Chio: è un giornalista de Il Tempo
Mario Sechi, dalle colonne de Il Tempo, svela l'identità dell'uomo che in tanti indicavano come un possibile poliziotto in borghese che coordinava i black bloc. Dopo l'uomo con la pala nuova figuraccia della rete
Il 14 dicembre fu l'uomo con la pala. Ora è l'uomo con la barba. Nuova brutta figura per i dietrologi del web. Dopo quella del 14 dicembre 2010, quando si svelò che l'uomo con la pala, presunto infiltrato, era in realtà un 16enne, stavolta la figuraccia viene smascherata da Il Tempo.
L'uomo con occhialoni neri, barba incolta, capello folto e disfatto, prima presente in via Cavour poi ancora in piazza San Giovanni è un giornalista de Il Tempo e si chiama Fabio Di Chio.
Qui il pezzo di Sechi che sbugiarda l'accaduto
Il Tempo poi presenta un'intervista allo stesso Di Chio in cui neanche troppo velatamente si attacca Repubblica.it, rea di aver dato credito alle voci che venivano dalla rete. Fabio che ci facevi lì gli chiede il collega de Il Tempo. "Vabbè, vaneggi come quelli sulla Rete. Ma dove dovevo stare?" Vero, al posto giusto nel momento giusto. "Ecco, finalmente. Sono arrivato alle due e mi sono messo vicino a una banca. Diremmo "obiettivo sensibile". Scelta azzeccata. Infatti dopo un po' sono arrivati quei ragazzetti che hanno cominciato a sfasciare tutto. Poi uno di loro, con una mazza e uno straccio, ha messo fuori uso una telecamera. Subito dopo una ragazza ha chiesto ai fotografi di non scattare. Hanno preso di mira anche loro, tanto che uno c'ha rimesso la macchina". Il Popolo viola ha lanciato un'inchiesta per scoprire la tua identità. "Con tremila "mi piace" e una serie di frasi che fanno davvero impressione. Non mi ero accorto di nulla oggi pomeriggio, fin quando mi ha chiamato un anziano cronista".
Spiega Di Chio: "Mi stupisce lo faccia una testata on line così importante. Eppure sono un collega, tanti di Repubblica mi conoscono. I fotografi lo sanno tutti che sono io tanto è vero che nessuno, di altri giornali on line, s'è sognato di fare ipotesi su quella mia immagine. Mi hanno chiamato tanti colleghi di altri giornali chiedendosi come mai il giornale di Mauro lasciasse in Rete quella foto adombrando un mistero che non c'è. In questa fase, in una situazione così delicata voglio dire, bisogna fare grande attenzione su ciò che si pubblica".
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