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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Delibera 84, Unione Inquilini: “Almeno 5 anni per acquistare”

Il sindacato denuncia condizioni di vendita degli immobili a scopo residenziale “peggiori di quelle degli enti privatizzati”

Tra le voci critiche verso la delibera comunale che prevede la vendita del patrimonio pubblico c’è anche quella di Unione Inquilini. “Chiediamo il ritiro e la bocciatura della delibera, per lo meno per quanto riguarda la dismissione del patrimonio residenziale” spiega Guido Lanciano, segretario Unione Inquilini di Roma. Il sindacato pochi giorni fa ha presentato a diversi gruppi consiliari un ordine del giorno sulla delibera 84 che proprio oggi tornerà in aula Giulio Cesare dopo essere passata ieri dalla Commissione patrimonio.

I MOTIVI DELLA CONTRARIETA’ – Come spiega il segretario di Unione Inquilini sono diversi i punti critici espressi nell’ordine del giorno presentato. Ecco i più importanti. “Innanzitutto non è possibile che i prezzi siano stabiliti sulla base dei valori di mercato” spiega Lanciano. Gli altri punti riguardano le tutele per chi non potrà permettersi di comprare la propria casa. “Chiediamo che i residenti possano avere tempo almeno 5 anni per acquistare gli immobili in modo tale da potersi organizzare e poter comprare nel momento in cui è possibile farlo”. Mentre per gli immobili di chi ha redditi da ‘casa popolare’ si chiede che “non vengano posti all’asta sino all’assegnazione di una nuova casa al medesimo canone”. E infine i mutui. “Un altro dei punti inseriti nell’ordine del giorno
chiede che vengano predisposti dei mutui a tasso agevolato per quelle fasce che potrebbero comprarsi casa ma che faticano ad accedere a un mutuo”.

I NUMERI – Come spiega la stessa Unione Inquilini la delibera 84 prevede la vendita di 370 unità immobiliari ad uso residenziale, 78 appartamenti di due immobili in via Balzani e Via Ferraroni, 18 terreni per oltre 56 mila mq e circa 210 immobili non residenziali.

LA POLEMICA CON IL COMUNE – “Il comune di Roma non può appellarsi al prefetto quando si tratta di chiedere la sospensione delle dismissioni degli enti previdenziali privatizzati e poi scrivere una delibera in cui si prevedono condizioni peggiori” afferma Guido Lanciano. Il riferimento è in particolare “alle tutele e alle agevolazioni contenute agli accordi stipulati tra i sindacati (tutti tranne Asia Usb, ndr) e la Fondazione Enasarco”, accordo che pure ha sollevato le proteste di molti inquilini impossibilitati a comprarsi casa. Per affrontare la situazione degli inquilini degli enti previdenziali, nei mesi scorsi, il sindaco Alemanno si era appellato anche al prefetto e ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero parlando di una situazione di “grave disagio” e di “rischio sfratto” che avrebbe potuto avere “pesanti ricadute sull’emergenza abitativa capitolina”.

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