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Cronaca

L'Unione per la DIfesa dei Consumatori protesta contro i prezzi delle bibite negli stadi

L'U.Di.Con chiede che Coni, Figc, ministero dell’Interno e Antitrust "si attivino per una verifica dei prezzi e per eliminare la vendita di bibite da parte di abusivi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

L'Unione Difesa Consumatori, in seguito a delle segnalazioni arrivate dai consumatori, ha inviato una lettera al Coni, Figc e Antitrust, affinché facciano dei controlli sui prezzi applicati per l'acquisto di bibite all'interno degli stadi. "Andare allo stadio il fine settimana per veder giocare la propria squadra del cuore dovrebbe essere un piacere - si legge nella nota di U.Di.Con - ma, per molti tifosi, è diventato un vero e proprio problema, legato soprattutto al prezzo elevato dei generi alimentari venduti nei bar all’interno della struttura".

"Con la restrizione delle misure di sicurezza che sono state approvate nell’ultimo anno, per una maggiore incolumità dei giocatori soggetti a lancio di oggetti vari, l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha vietato, dal marzo del 2010, di 'introdurre e vendere all’interno dell’impianto sportivo le bevande contenute in bottiglie di vetro o plastica; le stesse devono essere versate in bicchieri di carta o plastica'. Dal momento dell’entrata in vigore della norma i cittadini, all’entrata, oltre all’esibizione del biglietto, sono sottoposti ad un controllo ulteriore e, qualora provvisti di bottiglie, sono obbligati a togliere il tappo o a buttare l’intera bottiglia".

"E’ a questo punto - dice U.Di.Con - che inizia il calvario del tifoso che, nell’attesa del calcio di inizio o durante l’intervallo, coglie l’occasione per recarsi nel punto di ristoro dove l’attende un conto alquanto salato: 2 euro per una bottiglia d’acqua da 500 ml. 'Non è assolutamente giustificabile un prezzo tanto elevato, neanche nel centro storico della Capitale si paga tanto per una bottiglietta d’acqua, non solo, i venditori che girano sugli spalti non rilasciano neanche una ricevuta fiscale; pertanto – afferma il presidente nazionale dell’U.Di.Con Denis Nesci – chiediamo che venga introdotto un listino unico per i prodotti alimentari e le bevande vendute all’interno degli impianti calcistici'. L’U.Di.Con, che opera a difesa dei consumatori, ha pertanto inviato una lettera al Coni, Figc e Ministero dell’Interno e all’Antitrust, affinché si attivino per una verifica dei prezzi e per eliminare la vendita di bibite da parte di abusivi".

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