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Cronaca

Umberto I: il direttore sospeso denunciò la grave situazione 4 mesi fa

Modini: "Dopo quella relazione ho ricevuto come risposta solo un 'valuteremo' di circostanza". Intanto i lavoratori hanno chiesto al dg Antonio Capparelli di revocare la sospensione

Claudio Modini, direttore del Dipartimento Emergenza Accettazione (Dea) del Policlinico Umberto I, sospeso dopo lo scandalo sul pronto soccorso del suo ospedale, aveva denunciato quattro mesi il sovraffollamento del pronto soccorso e la carenza di personale e di posti letto.
Lo aveva fatto con una relazione, datata 21 ottobre 2011, di 33 pagine fatta di  numeri, statistiche, dubbi e soluzioni per contrastare le innumerevoli problematiche del Policlinico Umberto I.

LA RELAZIONE - Nella sua relazione, inviata ai vertici sanitari del Policlinico, Modini sottolineava che il sovraffollamento violava "la dignità dei cittadini". "E' tale che alcune volte sono le stesse manovre di rianimazione ad essere ostacolate", scriveva sottolineando le innumerevoli situazioni di promiscuità e la "grande difficoltà" nel rispettare le norme sull'igiene. Dopo quell'atto di accusa, "al quale ho ricevuto come risposta solo un 'valuteremo' di circostanza", oggi il professor Modini proprio non riesce a digerire il commissariamento e definisce la nomina di Rocco Pugliese uno "schiaffo in faccia". Ma va oltre, dando mandato ai suoi avvocati di monetizzare il danno avuto dall'esposizione su "tutti i tg e tutti i giornali".

IPOTESI COMPLOTTO - "Chi ha visto e letto - dice - ha correlato la mia responsabilità a chi lega malati alle barelle senza spondine e li affama". Al Policlinico, intanto, continua a farsi strada l'ipotesi del complotto nei confronti non solo di Modini, ma anche dell'altro responsabile del Dea, Giuliano Bertazzoni. "Non posso essere io il bersaglio perché oggettivamente io non do fastidio a nessuno - evidenzia Modini - Io credo di stare in mezzo a qualcosa di molto grande, molto importante. Una revisione completa dell'assetto di gestione e controllo delle strutture ospedaliere italiane". "C'è stato un tentativo di decapitare i vertici del Dea - conferma una fonte sanitaria -. Credo che tutto sia partito dal luglio-agosto dello scorso anno, più o meno, quando si sono delineate situazioni contrarie ai due dirigenti".

I LAVORATORI CON IL DIRETTORE - Anche i lavoratori del Pronto soccorso hanno preso le difese dei due professori chiedendo verbalmente al dg Antonio Capparelli di revocare la sospensione. Il direttore generale ha anche incontrato Modini, confermandogli che il provvedimento non è seguito alla vicenda della donna legata in "piazzetta".

LA PROCURA INDAGA - Intanto si muove anche l'inchiesta della Procura su tutti i pronto soccorso romani, con gli inquirenti che puntano sugli appalti. I titolari dell'inchiesta vorrebbero accertare se i disservizi possano essere in un qualche modo legati anche ad una cattiva gestione delle risorse finanziarie. Ma il malumore tra i medici si fa sempre più evidente e l'associazione medici dirigenti Anaao-Assomed, lancia il suo grido d'allarme. "E' giunto il momento che ognuno faccia la propria parte -dicono- per rimuovere le pericolose criticità ripetutamente lamentate, garantendo la salute dei pazienti che si affidano alle nostre cure, proteggendo le vite degli stessi operatori sanitari e salvaguardando la credibilità del sistema sanitario nazionale. L'Anaao-Assomed invita i tanti Colleghi che vivono giornalmente le stesse difficoltà, a levare alta la loro voce in difesa dei comuni ideali".
 

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