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Lorenzo Nicolini

Giornalista RomaToday

La generazione malamovida e quella similitudine con gli ultras

I ragazzi, quelli della generazione coprifuoco, smaniano. Hanno voglia di vivere ma spesso le notti si trasformano in tensioni con le forze dell'ordine, come fuori dagli stadi

Lanci di bottiglie contro le forze dell'ordine dell'ordine, risse, agenti insultati a suon di cori, orde di persone che a petto in fuori "sfidano" i divieti (anti Covid), alcool che scorre a fiumi e provvedimenti, a campione, che arrivano dalla Questura, giusto per fare vedere che con una manciata di Daspo (che in questo caso si chiamano D.a.c.u.r.) - in fondo - la situazione è sotto controllo con la "nuova ondata di provvedimenti". Sembra l'incipit di week end di campionato quando fuori dagli stadi, prima o dopo le partite, gli ultras si scontrano contro le forze dell'ordine.

Ora, con gli stadi chiusi, le scene - con le dovute proporzioni e in tono minore - si stanno ripetendo. Ma a Roma. In centro. Nella zona della movida. Da Trastevere a Testaccio, da piazza Bologna a Campo de' Fiori. Quelli della generazione malamovida sono i nuovi ultras. A testimoniarlo sono i video. Postati sui social come un vanto. E per chi conosce il mondo ultras sa che di filmati di "scontri" contro le forze dell'ordine, di marce nelle città intonando cori o lanciando bottiglie di birre vuote, di momenti in cui c'è qualcuno che urina in strada, ce ne sono a bizzeffe. Basta essere nel canale giusto su Telegram ed eccoci sintonizzati su Noi-contro-le-forze-dell-ordine-tv (chiaramente il nome è inventato, per fare intendere il contenuto del canale).

La malamovida diventa guerriglia, la polizia carica in piazza

E così, anche in questo caso, come per i gruppi ultras sui social esistono chat che fanno da cassa di risonanza. Una volta c'è un video di chi canta "poliziotto infame" o di quanto sia una "merda" il mestiere del carabiniere o "assassino" quello del cellerino. In qualche angolo di Trastevere o Campo de' Fiori c'è una rissa, rigorosamente ripresa, questa volta dall'alto ma non da un elicottero che sorveglia l'area come allo stadio, ma da un cittadino in versione Grande Fratello 2.0 che testimonia live il degrado e lo spara sui social. E in questi video il finale è scontato: lampeggianti, sirene, forze dell'ordine ben equipaggiate e frotte di ragazzi (e ragazze) che scappano.

Nel vederli viene quasi da canticchiare l'Amico Uligano di Elio e le Storie Tese: "Tu combini tanti guai. Non ti fermi proprio mai, un diavoletto biondo sei. L'amico poliziotto ti aspetta, ti invita sulla camionetta. Non respingere la sua carica di simpatia. Un balzo, sali a bordo e via".

Lo sottolineano. Fortunatamente per adesso non ci sono mai stati scontri veri a proprio tra i giovani della generazione malamovida, ma la situazione resta delicata e il tema sembra caldo. Tanto che nel comitato per l'ordine e la sicurezza dell'argomento se ne parla costantemente, ormai, da un mese abbondante. I residenti dei quartieri della movida romana, così come i commercianti quando gli ultras fanno il bello e il cattivo tempo in città, hanno alzato la voce. Giovedì quelli di San Lorenzo, Trastevere, Campo Marzio, Rione Monti e piazza Bologna hanno deciso di unire le forze contro la malamovida. Un po' come quelle associazioni che rappresentano i tifosi "per bene" che, ogni tanto, provano a discostarsi da chi va allo stadio per creare scompiglio, rivendicando un quieto vivere che non c'è. E non ci sarà. Perché il carrozzone deve andare avanti.

Il locale ha bisogno di servire alcolici, anche a basso prezzo, a tutti. Le forze dell'ordine non hanno i numeri e mezzi per limitare il fenomeno. I ragazzi senza sfoghi per un anno e mezzo, sono pieni di energie represse e vogliono sfogarsi. I politici hanno di che da parlare, invece di affrontare i problemi seri della città. Tutti contenti. Sipario e cellulare in mano, che domani è già week end, c'è una rissa e un fuggi-fuggi dalle guardie da riprendere.

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